giovedì 31 luglio 2014

Free! ES - Episodio 5



Ciaossu^^ Qui è la vostra Clau che vi parla ed è qui con voi oggi per farvi la telecronaca in diretta della 5^ puntata di Free! ES



ATTENZIONE SPOILER SPOILER SPOILER SPOIL ...



Makotino beddo, ma perché nella realtà non esisti? T_T Troppo fortunato Haru ad averti come lover T_T
Bene, è proprio perché la HaruXNagisa non la shippo neanche nel peggiore dei miei incubi (ahahah^//^) no, scherzo! È perché la ReiNagisa è troppo canon anche solo per contemplare un crack paring tra i due … tonikaku: a quella frase di Makoto: “Nagisa ha passato la notte da Haru”, un flash è partito in ogni caso. Ma poi Makotino bello la dice così tranquillamente, cioè non è presente nessun tono di accusa e/o gelosia, che tutto sfuma in una bolla di sapone. Ben diversa, invece, è la reazione di Rei. Eh eh ^^
E Haru che va in giro per le vie non solo con il grembiule addosso, ma anche con il mestolo in mano? Haru, sei un mito ahahah^//^ Meno male che sotto il grembiule eri vestito.
E accetta anche la spiegazione, improponibile, che Nagisa gli da in merito al fatto di star piantando una tenda dal belvedere cittadino. Scusa campata in aria che ovviamente Rei confuta immediatamente.
Ecco, io lo so che quando cambia scena e appare la Samezuka Gauken devo prepararmi a subire colpi al cuore, ma capperi Sousuke!! Tu non puoi fissare Rin che esce dalla vasca ed uscirtene con un innocente – che tanto sappiamo tutti che innocente non è – “ Sei diventato più muscoloso”
Ma dai Souuuuu! Ma uffi!! Non mi far dir porcate! Stanotte non ti sei accorto che il supersexy Rin è diventato più muscoloso perché eravate troppo intenti a far porcellate?! *ç*
Ovvio Rin che il tuo regime di allenamento – notturno! – ti vada bene. Non ho proprio dubbi. E Nitori non capisce una mazza emerita ovviamente ^//^
Momo è un mito comunque, lo adoro!
Caruccio Rei che si preoccupa per Nagisa. Tanto amore per loro. E quanto kawaii non è l’immagine di Nagisa seduto tra Haru e Makoto? Si perde tra loro due. È di una tenerezza indescrivibile quella scena. I due pucciosi sembrano proprio una coppia di genitori. E WOW, Mako che fermezza quando dice a Nagisa che vogliono una spiegazione per il suo essere scappato di casa. Mako ti lovvo troppo troppissimo *O* E Rei? Palese che sia innamorato perso di Nagisa, ma questo era chiaro fin dalla scorsa stagione. Prima volta che lo si vede senza la sua aria composta, e oltretutto con capello spettinato per la folle corsa a casa di Haru.
Troppo divertente la scena in cui i tre vengono ripetutamente gabbati dal biondino nel momento in cui, separatamente, vanno a chiedere spiegazioni in merito alla sua fuga. Non so quale delle tre mi abbia fatto più ridere ^O^ Ero convinta che Rei, entrando per ultimo, sarebbe stato quello che gli avrebbe fatto sputare il rospo, e invece … E invece anche Rei non ha capito una cippa lippa di niente e esce dalla stanza complimentandosi con se stesso per aver scoperto chi è l’assassino ahahahah^//^
Povero Nagisa-kun snif snif. Lui che è sempre così sorridente e casinista, fa strano vederlo adombrarsi in volto. Ed era scontato che sarebbe stato Rei a farlo ragionare alla fine^__^ e comunque: altra dichiarazione d’amore tra i due.
Bellissima anche questa puntata e confermo che questa stagione mi piace ancora più della prima, perché vengono approfonditi i vissuti dei ragazzi.
Il prossimo episodio già mi piace, e precisamente per questo …


 Ohh, vi state scambiando tutto il vostro amore profondo, vero? ^____^

Bene, e con questo, chiudo.
A presto/prestino
bc bc

Clau

mercoledì 30 luglio 2014

FanFic Slam Dunk - Come petali di rose

Ciao da Rox!
Oggi vi posto anch'io una mia fic. E' di tanti anni fa, ma in questi giorni l'ho rimessa a nuovo e quindi ve la propongo. Vi avverto che anche se si tratta di una shot, è abbastanza lunga. Quindi, se vi va, leggetela pure con tutta calma e con le dovute pause.
Non mi resta che augurare buona lettura a chiunque vorrà passare un po' del suo tempo in compagnia di questa fic; ciao e alla prossima,
 
Rox


***
 

Titolo: Come petali di rose.
Caratteristiche: Slam Dunk - Oneshot.
Genere: Romantico, scolastico, slice of life. 
Personaggio Principale: Hisashi Mitsui.
Pairing: Hisashi X Reiko (personaggio femminile originale).
Tipo di storia: Het.




“Come petali di rose”



Sono affacciata al balcone di casa mia e guardo verso la sua finestra.
E’ tutto scuro; sicuramente starà facendo il suo sonnellino post-allenamento…
Il vento estivo soffia leggero tra i miei capelli, ed io con una mano li sposto via dal viso.
Continuo a guardare verso la sua finestra, e pensare a lui addormentato, mi fa sorridere involontariamente.
Dalla strada si sentono le grida delle mamme che chiamano i loro bambini per la cena; è una tranquilla sera d’estate…
Scendo le scale della mia enorme casa ed al buio mi dirigo in cucina. E’ triste sapere che anche oggi sarò sola.  
Un momento... ma oggi è venerdì! Allora verrà da me! Ceneremo insieme! Divento allegra, al solo pensiero. Gli preparerò il suo piatto preferito: i ramen.
Ti sto aspettando Hisashi, fa presto.
Ho voglia di specchiarmi nei tuoi bellissimi occhi blu…                


Accidenti, ma che ore sono?! Cavoli, il gorilla ci massacra coi suoi allenamenti, per forza che poi dormo al pomeriggio come un vecchio! Che vergogna...
Mi alzo dal letto e do una scorsa alla sveglia; sono le otto di sera. Uhm... credevo peggio!
Mi affaccio dal balcone e guardo verso la stanza di Reiko.
Buia…
Questo significa che sarà in cucina. Magari sta preparando la cena…
Oggi è venerdì; lo sa che i miei sono fuori per il week-end, come al solito. Si aspetterà che vada a scroccarle da mangiare, no? Beh, io ci vado lo stesso; non mi terrà certo a stecchetto!
Ci sarà pure qualche vantaggio ad avere per migliore amica la cuoca più brava di tutta Kanagawa, o no?!



DRIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN!

Sta suonando il campanello.
Solo tu lo suoni così, Hisashi. Sei sempre impaziente ed irruente, ma è proprio per questo che mi piaci tanto…
Corro felice ad aprire la porta, ed ecco che appari davanti a me, bellissimo come sempre, in t-shirt grigia e jeans azzurri.
I tuoi incredibili occhi blu scuro mi guardano ridenti, e la tua bocca è inclinata nel sexyssimo sorriso che ogni volta mi fa tremare di turbamento.
 - Ciao Reiko! C’è qualcosa da mangiare per un povero atleta affamato?! - esordisci scherzando, ed io ti fisso ironica.
 - Come se non lo sapessi! - ti dico, altrettanto sardonicamente.
Tu scoppi a ridere dandomi un bacino sulla guancia, e poi entri dentro casa mia dirigendoti sicuro in cucina.
Io chiudo gli occhi e mi tocco la parte che hai solo sfiorato, ma che lo stesso mi ha procurato un’emozione da capogiro.
Amarti è troppo facile per me, Hisashi Mitsui…


Mi piace stare in cucina a chiacchierare con Reiko, mentre lei prepara da mangiare. Ormai, questa, è diventata una nostra abitudine.
Tutti i  week-end, ed anche qualche giorno di festa a volte, li trascorriamo pranzando e cenando assieme. 
Lei è sempre da sola; i suoi genitori lavorano all’estero. Ed i miei, coi quali non e’ che vada d’accordissimo, partono ogni fine settimana.
La guardo, mentre canticchia allegra, e penso che le voglio molto bene.
La conosco da sempre; è la mia migliore amica, da sempre.
Lei sa tutto di me; ha visto tutto di Hisashi Mitsui. Le cose buone ed anche quelle cattive.
Mi è sempre rimasta vicina, tranne quando l’ho tenuta io lontana da me, di proposito; nel periodo in cui ero... un teppista…
Mi rabbuio, pensando a quei giorni...


Mi giro verso Hisashi e noto che il suo viso si è incupito.
 - Che c’è, numero quattordici? - domando scherzosa.
Quando lo chiamo così, lui sa che ho capito che c’è qualcosa che non va e che lo voglio far ridere.
Ma spesso uso questo nomignolo, anche solo per prenderlo in giro. Hisa comprende sempre la differenza tra una cosa e l’altra, dalla mia intonazione di voce.
 - Ehi, ma non ce l’ho un nome?! E dire che tutte le ragazze non fanno che ripetermi quanto sia bello il nome 'Hisashi'… - scherza pure lui, tornando allegro.
Io gli sorrido, anche se mi fa male pensare a tutte le donne che lo avranno blandito con quelle parole...
 - Che conta-balle, ‘ste tizie! - rispondo tuttavia continuando la burla, facendo scoppiare a ridere il mio amico.
E’ davvero stupendo…
Non posso fare a meno di riflettere, rimanendo incantata dalla sua bellezza.
Mi giro a controllare i ramen, mentre la mia faccia si intristisce.
Da sempre, sono innamorata di Hisashi.
Fin dalla prima volta che lo vidi, quando avevo solo cinque anni e coi miei ci trasferimmo in questa casa. Lui ne aveva sei, di anni...
Ricordo quel giorno, come se fosse successo solo ieri…


*FLASH-BACK*

 - Ciao bambina, sei nuova? - mi chiese Hisashi fissandomi serio, mentre io col mio pupazzo in mano, lo guardavo intimidita.
I miei erano dentro casa ed io ero rimasta in giardino.
 - Sì… - gli risposi, restando incantata quando notai lo splendido colore dei suoi occhi.
 - Che belli! - mi scappò di esclamare, mentre Hisa a quell’asserzione si accigliava.
 - Cosa? – mi domandò, guardandosi intorno per vedere che ci fosse di tanto bello secondo me.
 - I tuoi occhi… – replicai io, arrossendo.
Lui scoppiò a ridere, ed io divenni ancora più rossa.
 - Sei strana; però sei simpatica! -  dichiarò il mio futuro migliore amico, col bellissimo sorriso che ha ancora oggi.
 - Grazie… anche tu sei simpatico... - dissi sorridendo.
In quel momento, mi innamorai di lui…


*FINE FLASH-BACK*

 - Reiko...? Ma non mi rispondi... che hai? -
La voce del mio amico, mi riporta sulla terra.
 - Uffa Hisashi; sto cucinando, non mi posso distrarre! Che vuoi?! - replico brusca, perché in realtà ho costantemente paura che lui possa scoprire che lo amo…
 - Quanto sei acida! Ti avevo chiesto che gelato volevi, che andavo a comprarlo. Ma tu mi fai sempre pentire di essere gentile! –  si irrita il basket-man, mettendo il broncio.
Io lo guardo, e scoppio a ridere.
Hisashi mi fissa come se fossi impazzita.
 - Che diavolo hai da ridere?! Semmai dovresti sentirti in colpa! Tsk; lo dico da secoli io, che tu sei strana - s’innervosisce ancora di più, mentre io mi piego in due dagli sghignazzi.
 - Sei matta! - sfuria il ragazzo, lasciando la cucina.
Io smetto di ridere, con la paura che si sia offeso e sia andato via da casa mia. Ma il chiacchiericcio che arriva subito dalla televisione in soggiorno, mi fa capire che il basket-man ha solo cambiato stanza.
Che stupido sei, Hisashi... ho riso, perché non sei cambiato affatto da quand’eri un bambino.
Hai sempre quell’adorabile broncio che mi fa impazzire e che mi porta ad essere ilare, perché, mi ricorda il ragazzino capriccioso che amavo e che amo ancora oggi.
E che, sono sicura, amerò tutta la vita…


DIECI MINUTI DOPO…

Mentre sono ancora in cucina per dare il tocco finale ai ramen, sento suonare il campanello.
Ma com’è possibile? Così, lo suona solo Hisashi... Ma non era in soggiorno?
Mi affretto ad andare ad aprire la porta, e me lo ritrovo di fronte, con una busta di plastica tra le mani ed il viso ancora truce.
 - Ho preso i gelati – mi dice, in tono stizzito.
Io lo guardo e sorrido.
Hisashi è così che è fatto. Fa il duro, ma in fondo è un ragazzo gentile, pieno di premure ed anche... dolce…
 - Grazie! - affermo allegra, dandogli un bacio sulla guancia.
Lui mi fissa ancora imbronciato, ma poi sorride.
 - Ah, sei strana! - ripete una volta di più in tono annoiato, prendendo la strada per la cucina.
Io lo seguo, tutta felice.
Stare con lui, anche se solo come amica, mi fa stare bene.
 - E che gusti hai comprato? Eh? - chiedo vivace, mentre il ragazzo posa la busta sul tavolo e ne estrae fuori due barattoloni giganti.
 - E che cosa, se non fragola e pistacchio? Lo so che sono i tuoi gusti preferiti... - risponde Hisa, col suo solito tono scocciato.
 - Bravo; altrimenti non ti avrei dato i ramen! – scherzo, con un sorriso sulle labbra.
 - E’ per questo che ho preso quello che piace a te. Lo so che sei perfida! – controbatte lui, con lo stesso tono giocoso.
 - Ahahahahah, che scemo! Metti i gelati nel freezer e lavati le mani, campione, che i ramen sono pronti! - esclamo allegra.
Hisashi, brontolando, fa come gli ho detto...


DOPO CENA…

Io ed Hisa siamo seduti sul divano, una vicino all’altro, e mentre parliamo del più e del meno ci guardiamo i video musicali su Mtv.
 - Allora? Come sono andati gli allenamenti, oggi? – chiedo io, buttando un’occhiata sul bel viso del mio amico che sembra assolutamente rilassato.
 - Bene. Sì, a parte quello scemo di Hanamichi che non ha fatto altro che litigare con quello stupido di Rukawa, il gorilla che ci ha massacrati e Ryota che ha sbavato tutto il tempo su Ayako. Normale routine, insomma - mi risponde, guardandomi con un bel sorriso.
Uff... ma perché devi essere tanto attraente?!
 - Beh, sì, tutto come al solito. Certo che vi divertite in quella palestra, eh? – dico io sorridendo a mia volta, immaginandomi le scene che Hisa ha descritto.
 - Di certo, non ci annoiamo! – esclama il basket-man, curvando ulteriormente le sue labbra sexy all’insù.
Io mi agito sul divano, cercando di allontanarmi un po’ da lui.
Meglio mettere della distanza fra noi. Stargli così vicino, è pericoloso; potrei tradirmi…
 - Ma dove te ne stai andando? Vieni qua! - mi sgrida il mio amico in tono scherzoso, prima di afferrarmi per buttarmi sul divano ed iniziare a farmi il solletico.
 - No! Lasciami Hisa... ahahahahahah! Basta...! Ahahahahahahah! -
E’ inutile; quando comincia a solleticarmi, non posso fare a meno di ridere come una pazza.
Finalmente poco più tardi Hisashi smette, per fissarmi con sguardo ridente.
Il mio cuore, parte subito a mille...
Quei suoi meravigliosi occhi blu, mi stanno facendo arrossire d’imbarazzo…
 - Uffa, basta! - prorompo alterata, allontanandolo malamente da me.
Poi mi alzo dal divano, ancora turbata.
Hisashi mi guarda dapprima sorpreso, per finire un momento dopo con l’accigliarsi.
 - Reiko, sei insopportabile con tutti questi cambiamenti di umore. Che palle! Si può sapere che hai? In questi giorni sei più strana del solito - si irrita, lanciandomi un’occhiataccia.
 - Non ho niente! E’ che a volte non sopporto quando mi stai così addosso! - replico io, sincera solo per metà.
Certo se Hisashi fosse il mio ragazzo e potessi dimostrargli i miei sentimenti, averlo addosso sarebbe soltanto un piacere…
Ma che caspita vado a pensare? Sono una stupida! Mi rimprovero, arrossendo delle mie stesse elucubrazioni.
 - Scusa tanto, Miss Santa; non era mia intenzione offendere la tua suscettibilità! - mi schernisce il cestista, sarcastico.
 - Sei un deficiente… lo vuoi il gelato? - faccio io, tornando calma.
Hisashi, mi guarda offeso.
 - Tu non sei, normale! – sbotta, non riuscendo a spiegarsi i miei sbalzi di umore improvvisi.
 - Sarà, mio caro, ma per me è sempre stato un vanto non essere 'normale'! – ribatto stizzita.  - Insomma, lo vuoi sì o no quel cavolo di gelato?! - continuo, sempre sullo stesso tono.
 - No; me ne vado a casa! Mangiatelo da sola, il gelato! – risponde irritato il basket-man, sollevandosi dal divano e facendo per andarsene.
Il mio cuore inizia a battere forte mentre l’angoscia mi assale…
No! Non voglio che tu te ne vada!
Raggiungo il ragazzo che amo segretamente e lo afferro per la maglietta grigia. Lui si gira a scrutarmi, torvo.
 - Dai, scemo... facciamo pace – gli dico con un sorriso.
Hisashi prosegue a fissarmi truce; è ancora offeso. Mph... che ragazzo permaloso!
 - Tsk! – è tutto quello che mi risponde.
Io scoppio a ridere. Sembra proprio un bambino imbronciato e capriccioso; penso.
Lui mi guarda male, ed io, tenendolo ancora per la maglietta, proseguo a sghignazzare imperterrita.
 - Invece di ridertela, vai a prendere quei dannati gelati; stupida! – prorompe in tono seccato.
Ma questo, è il suo modo di dirmi che abbiamo fatto pace…
Gli do un bacio sulla guancia, stupendolo.
 - Bravo bambino – lo prendo in giro, vedendogli spuntare sul viso un sorriso rassegnato.
Sei così meraviglioso, Hisashi… non posso fare a meno di amarti… rifletto, col cuore colmo di lui.
E mentre il ragazzo dei miei sogni siede nuovamente sul divano, corro felice a prelevare i nostri gelati…


Accidenti a Reiko! Ogni giorno diventa più strana…
Penso per l’ennesima volta, seduto sul divano, mentre la sento canticchiare dalla cucina dove sta preparando i nostri gelati.
Però devo dire che con lei non ci si annoia mai; è una ragazza imprevedibile. Proprio per questo mi ha affascinato fin dalla prima volta che l’ho conosciuta, ben dodici anni fa.
Ne sono successe di cose da allora; ma noi, siamo sempre stati uniti. Ed anche quando l’ho allontanata da me, ho continuato a tenerla nel cuore…
 - Numero quattordici, ti ho portato il gelato. Comunque, non chiamarmi più 'stupida'; intesi? –
Eccola qui, la mia amica peste. Con un vassoio, sul quale spiccano fieri due bei bicchieroni colmi di gelato alla fragola e al pistacchio, tra le mani; e un’espressione finto-minacciosa, in viso.
A quel teatrino, non posso fare a meno di sorridere…
 - Basta con questo 'numero quattordici'. Ho un bellissimo nome: usalo! – brontolo io, scherzando.
Reiko sa bene che mi piace, quando mi chiama 'numero quattordici'.
 - Ok, Hiroyuki... -
Ma sentitela... mi sta provocando! Ahahahahah… che tipa!
 - Non sapevo di aver cambiato nome - le rispondo sarcastico, continuando il suo giochetto.
Lei sgrana i suoi occhioni scuri, e replica:
 - Non ti chiami Hiroyuki? - .
Basta; ora gliela faccio vedere io!
Mi alzo di scatto dal divano e l’afferro per la vita cominciando a solleticarla.
Ho già dimenticato che abbiamo litigato per questo, solo pochi minuti fa…


PIU’ TARDI…

Io ed Hisashi siamo sdraiati sui due divani che si trovano nel soggiorno di casa mia; io su quello bianco ed Hisa sull’azzurro pallido.
Entrambi siamo taciturni, ognuno perso nei propri pensieri…
 - Hisashi… - comincio io, interrompendo quel silenzio pieno di pace, che tante volte cala tra di noi.
Il basket-man apre i suoi incredibili occhi e si gira a guardarmi.
 - Che c’è? – mi domanda calmo.
 - Tu ci pensi mai a come sarà il tuo futuro? – gli chiedo, dando voce ad una delle mie più angosciose paure…
Hisashi aggrotta le sopracciglia, fissando il muro color celeste sopra la sua testa.
 - Sì... - mi dice soltanto, ma in un tono affatto rassicurante.
Io punto un gomito sul mio divano e mi sollevo quel tanto per riuscire a guardarlo.
Il bel volto del ragazzo che amo, è cupo…
 - E... come lo vedi? – azzardo, nonostante abbia capito che per Hisa questo è un argomento spinoso...
Il cestista, si acciglia ulteriormente.
 - So solo due cose. Uno: sarò un giocatore di basket. Due: starò molto lontano dai miei – mi risponde, truce.
Io mi metto a sedere, poggiando i piedi scalzi a terra e fissandolo seria.
 - Ci hai litigato di nuovo? - gli domando, preoccupata per lui.
 - E quando mai non ci litigo? Ma lasciamo perdere quei due... Dimmi tu, piuttosto, come vedi il tuo futuro. Guarda che ho capito che ti mette ansia, sai? – afferma, puntando anche lui un gomito per alzarsi ad osservarmi.
Io sorrido.
Non sono sorpresa, Hisashi; tu mi conosci così bene…
L’unica cosa che sono riuscita a nasconderti finora, è il mio amore per te. E solo perché ci ho messo sempre tutta me stessa per non fartelo capire... Se dovessi perdere la tua amicizia, sono sicura che non ce la farei a sopravvivere…
 - E bravo il mio numero quattordici, ci hai proprio preso! - ironizzo, senza smettere di sorridere.
Hisashi piega un angolo della bocca. Poi si solleva dal divano azzurro e viene a sedersi vicino a me, mettendomi un braccio intorno alle spalle.
Il suo tocco delicato, la sua stretta rassicurante, mi riscaldano il cuore. E’ in questi momenti, che sono felice di averlo anche solo come amico…
 - Dimmi tutto, Rei – mi mormora in tono dolce.
Io poso la testa sulla sua spalla possente, e come ho già fatto tante altre volte, mi abbandono alla sua forza raccontandogli le mie paure…
 - Io… non so cosa voglio fare dopo il liceo e questa cosa mi terrorizza... - comincio, - Non voglio più vivere in questa casa. Come te, voglio stare lontana dai miei genitori; a loro, non è mai importato molto di me... - proseguo con tristezza mescolata ad amarezza, - Solo che... ho paura di perdere tutto... Ho paura di restare sola! - gli confido, alla fine, con voce colma di inquietudine.
Quello che però gli ho taciuto, è il mio timore più grande… Perdere lui!
 - Sciocca! Guarda che mi offendo, sai? Ed io; non conto niente, io?! Lo sai che non sarai mai sola; ci sarò sempre io con te! – dichiara in tono appassionato, Hisashi, fissando i suoi meravigliosi occhi blu nelle mie iridi scure.
Lo amo!
E’ solo questo che riesco a pensare, mentre mi butto felice ad abbracciarlo.
Hisashi... se tu mi resterai accanto, non avrò più paura di niente!
 - Grazie... - sussurro, col viso ancora nascosto tra il suo petto.
La sua mano accarezza i miei capelli con delicatezza, ed io potrei morire adesso, e morirei felice…
E’ per questi istanti, che credo sempre valga la pena di vivere…
 - Non mi devi ringraziare, mi aspetto lo stesso da te. Dovrai sopportarmi per tutta la tua vita, carissima Reiko! - mi prende in giro per tirarmi su di morale, il mio bellissimo basket-man.
Hisashi… come faccio a non amarti? Sei tutto quello che voglio. Se solo mi potessi amare anche tu…
Mi sciolgo dal tuo abbraccio e ti guardo con espressione finto-orripilata.
 - Noooooo, che palle! Vuol dire che per tutta la mia vita dovrò cucinare per te, numero quattordici?! Che dio me ne scampi! Con tutto quello che mangi, dovrò guadagnare una barca di soldi! Ok, ho deciso che facoltà prendere all’università: ‘Economia’; così divento una banchiera. E’ l’unico modo che ho per procurarmi la quantità industriale di denaro che ci vuole per sfamarti! - scherzo con aria teatrale continuando la tua burla, allontanando così i miei pensieri su di te...
Tu mi fissi dapprima con occhi sgranati, per poi piegarti in due dalle risate.
 - Ahahahahahahahahah! Razza di maleducata... ahahahahahhahahahah... è così che tratti il tuo migliore amico?! Ahahahahahahahahah! - replichi, senza riuscire a fermare le risa.
Io scoppio a ridere con te. E’ la tua meravigliosa risata, che mi ha contagiata.
E mentre ci prendiamo a cuscinate, penso che:
Sei unico…




LUNEDI’ MATTINA
LICEO SHOHOKU, ORA DI PRANZO…


 - Hisashi... senti, stavo riflettendo… ti scoccerebbe se alla ‘festa dell’estate’, invitassi Ayahami? -
A quelle parole, punto il mio sguardo sorpreso su Toya Samura; uno dei miei più cari amici, fermo in quel momento insieme a me, sulla soglia della nostra classe.
 - Vuoi invitare Reiko? - gli chiedo, ancora incredulo.
Mi volto a guardare di fronte in direzione della seconda C, la sezione della migliore amica, e la vedo.
Reiko sta parlando tranquillamente con una sua compagna di classe.
Mi giro di nuovo verso Toya e noto che anche lui sta fissando il soggetto dei nostri discorsi.
Poi il ragazzo torna col suo sguardo su di me e risponde alla mia domanda:
 - Cavoli, Hisa, sì. Ma non hai visto quant’è bella? E’ da una vita che ci penso... Però se interessa a te, mi tiro indietro - .
Fisso il mio compagno di classe, come se fosse improvvisamente diventato un alieno.
 - Ma che stai dicendo? Lo sai che è solo la mia migliore amica e basta! Come ti vengono in mente certe idee?! - mi arrabbio.
Toya sorride come un idiota...
 - Fantastico! Allora non ti dà fastidio se la invito, giusto? - di nuovo il suo sguardo si posa su Reiko.
 - Certo che no; fa’ pure -  assento; - Solo… comportati bene con lei. Altrimenti dopo, te la dovrai vedere con me. Chiaro?! - pronuncio in tono minaccioso.
Samura si gira a guardarmi, con un sorriso luminoso.
 - Certo amico, sta’ tranquillo. Vado subito ad invitarla! - afferma felice, precipitandosi dalla ragazza.
Lo vedo correre nella classe di fronte e dirigersi in prossimità della porta, dove sosta Reiko.
Lei sembra sorpresa di trovarselo dinanzi; poi la vedo arrossire ed infine replicare a ciò che il mio amico le ha chiesto.
Toya si volta per un momento di spalle e non posso scorgere nulla della sua espressione. Quando però si mette di nuovo di profilo, lo osservo sorridere e continuare a parlare amabilmente con la ragazza.
Cosa gli avrai risposto, Rei...? Pensandoci bene, non ti ho mai vista uscire con nessuno finora…



 - Reiko, cavoli... Samura... Samura della terza C, ti ha appena invitata! E’ uno dei ragazzi più belli della scuola; devi assolutamente andarci con lui alla ‘festa dell’estate’! - esclama la mia amica Saeko, entusiasta.
Io mi giro a fissarla, con volto pensieroso.
 - Cos’è quella faccia... non mi dire che rifiuterai?! Non fai altro che rifiutare tutti gli appuntamenti dei ragazzi che te li propongono e non capisco davvero il perché! Guarda che adesso mi fai incavolare sul serio, sai? Devi smetterla di comportarti così e di fare questa vita da reclusa; stavolta, devi accettare! - prorompe la mia compagna di classe.
E’ davvero arrabbiata con me... Ed io so bene che ha ragione; che dovrei cominciare ad uscire e a divertirmi, come fanno tutte le ragazze della mia età. Però, il motivo per il quale non accetto appuntamenti, è sempre lo stesso. E’ sempre lui: Hisashi…
Mi giro a guardare verso la terza C e lo vedo voltato di spalle che parla con dei suoi compagni, fra i quali Samura.
Già; Toya Samura è un suo amico, oltre che un suo compagno di classe. E Saeko ha detto bene: è proprio un bel ragazzo.
E’ alto quasi quanto Hisashi, ha gli occhi verdi-azzurri ed i capelli castani; è sempre allegro, spiritoso, brillante. Non è orgoglioso, non è scorbutico, né arrogante o capriccioso, come qualcuno di mia conoscenza.
Ma perché quelli che dovrebbero essere dei difetti, in Hisashi mi appaiono come le più attraenti delle qualità?
Basta, devo finirla di stare a pensare sempre a lui! Se continuo così, si accorgerà di sicuro che lo amo…
Forse, dovrei proprio seguire il consiglio della mia amica…o forse no!
 - Uffa Saeko, hai sentito cosa ho risposto a Samura; perciò: chi vivrà vedrà! - asserisco ironica, facendole la linguaccia.
Lei si posa una mano sugli occhi disperata, ed io scoppio a ridere.
 - Sei insopportabile, Reiko! - mi sgrida un attimo dopo, guardandomi storto.
 - Ah sì? Ed io che ti volevo offrire un gelato... vabbè, vuol dire che lo offrirò a Samura! – replico.
La vedo sgranare lo sguardo, mentre sul suo bel volto spunta un sorriso.
 - Davvero?! - mi chiede euforica.
 - Forse... quando gli asini voleranno! - proseguo la mia burla, correndo fra le risate verso la mensa.
Saeko Hoshino, mi insegue furiosa…



PIU’ TARDI
FINE DELLE LEZIONI…


Anche oggi questa rottura è finita, non ne potevo più!
Uhmm… ho ancora un po’ di tempo prima degli allenamenti...  rimugino, terminando di sistemare la mia roba, dando un’occhiata veloce all’orologio a muro dell’aula.
Metto lo zaino su una spalla e nella ressa, finalmente, riesco a raggiungere la seconda C.
Entro: ed eccola. Lo sapevo... è sempre in ritardo! Non avevo dubbi che l’avrei trovata ancora in classe; è l’unica, che sta ancora qui dentro.
 - Alla buonora! -  esclamo, pesantemente ironico.
Reiko solleva gli occhi dallo zaino che sta ultimando di preparare e mi fa una smorfia.
 - Che vuoi, numero quattordici? Oggi niente allenamenti; per questo sei venuto a rompere? - mi dice, tornando a quello che stava facendo.
Che tipa! Penso, sorridendo dentro di me.
 - Grazie della gentilezza! - affermo, fintamente sarcastico, - Comunque, gli allenamenti oggi ce li ho un po’ più tardi del solito - replico alla sua domanda. - Ma non perdiamo tempo con cose inutili; sono venuto qui per sapere del tuo appuntamento, carina! - piego all’insù un angolo della bocca, in modo sfacciato; -  Allora? Che hai risposto a Toya? - le chiedo, più curioso che mai.
Reiko alza i suoi begli occhi scuri e posandoli sul mio viso, mi scruta seria.
 - Perché, Samura non ti ha detto niente? Ma se stavate chiacchierando insieme! - asserisce sarcastica, chiudendo lo zaino ormai pronto.
Io mi avvicino e siedo sul suo banco. La mia amica mi guarda, aspettando una risposta.
 - C’erano anche gli altri e non ho potuto domandargli nulla - la informo. - Insomma, mi illumini Rei?! - torno ad interrogarla, con voce ironica.
Reiko sbuffa e poi mi fissa torva.
 - Uffa! Gli ho detto che ci devo pensare. Contento? - replica un tantinello acida.
 - Ma dai! Ci devi pensare? - pronuncio polemico, - A proposito... sai che non ti ho mai vista uscire con un ragazzo finora? -  cambio completamente tono, increspando la fronte, - Me ne sono reso conto proprio oggi…- la guardo, come per incoraggiarla a parlarmene.
Alle mie parole, le vedo sgranare lo sguardo e poi arrossire il viso.
Aggrotto le sopracciglia, sorprendendomi a mia volta del suo imbarazzo. Ma... che le prende?
 - Ah, davvero? - risponde alla mia domanda con un’altra domanda.
Io balzo in piedi dal banco e mi metto davanti a lei. Reiko distoglie gli occhi, come per evitare il mio sguardo.
Uhmm... la signorina mi nasconde qualcosa…Non sarà che…
 - Sei innamorata di qualcuno?! - esprimo ad alta voce, il pensiero che mi è appena balenato in testa.
Appena pronuncio quella frase Rei si gira di scatto a guardarmi, spalancando lo sguardo e diventando rossissima.
 - Ha-ha, ci ho preso! - esulto io, facendo un sorrisino di trionfo.
La ragazza mi spinge via e mi sorpassa.
Io, a quel comportamento, resto ammutolito. Ed ora che ha?!
La raggiungo e l’afferro per un braccio, fermando la sua camminata che sembra quasi una corsa.
 - Ehi, che cavolo ti succede?! Questi tuoi sbalzi di umore sono sempre più insopportabili! - sbotto seccato.
Lei, mi guarda male.
 - Sei tu che sei insopportabile! - ribatte infuriata.
Ora mi sono arrabbiato sul serio!
 - Ma sei impazzita?! Ti ho solo fatto una domanda! E che diamine, sono il tuo migliore amico; potrò chiederti se sei o non sei innamorata di qualcuno, o no?! Io ti dico sempre tutto di me! - prorompo, fissandola truce.
Rei abbassa gli occhi e non mi risponde.
 - Reiko! Che diavolo hai, adesso?! - mi irrito.
La ragazza solleva il volto e mi scoppia a ridere in faccia. Io rimango incredulo… è proprio pazza!
 - Ahahahahahahahahah! Sei talmente buffo... ahahahahahahah! -
Che cosa? Mi ha preso in giro?!
 - Ma va’ all’inferno, stupida! - le urlo contro, lasciandole il braccio.
Infuriato, mi affretto per abbandonare quell’aula.


No Hisashi, non te ne puoi andare così!
Non ti stavo prendendo in giro; sto solo recitando per non farti capire che sei tu, il ragazzo che amo...
Gli corro subito dietro, superandolo e sbarrandogli la strada.
Lui, mi guarda torvo.
 - Togliti di mezzo! - sbotta adirato.
Il mio cuore perde un battito a quelle dure parole e per una volta tanto, non riesco a fingere.
La tristezza che provo, deve essere trasparita anche sul mio viso; me ne accorgo dall’espressione meravigliata che fa Hisashi.
Dispiaciuta, abbasso il capo.
 - Scusami Hisashi… non ti stavo prendendo in giro; seppure mi rendo conto che poteva sembrare così… - pronuncio in un sussurro.
Continuo a rimanere con la testa chinata, finché non sento delle dita gentili che mi fanno risollevare il viso.
In un attimo le mie iridi scure, si ritrovano a specchiarsi negli intensi occhi blu del basket-man, che mi scrutano preoccupati.
 - Reiko… a volte non riesco a capirti… Ma se non mi stavi prendendo in giro, allora… sei davvero innamorata di qualcuno? -  mi chiede con dolcezza.
Maledizione: sì; sono innamorata di te, accidenti! Però, come faccio a dirtelo?! Tu non ci pensi proprio a me; ed io, non ti voglio perdere come amico!
 - Ah... beh... sì... ma questo ragazzo è andato via dal Giappone. Ecco perché non mi va di parlarne...-
Brava, Reiko Ayahami: Premio Oscar, per la bugiarda più stupida di tutto l’universo!
 - Cavoli… mi dispiace… Però anche tu, perché non me l’hai mai detto? -
Alzo il viso a guardarti, e noto che sei ferito nel tuo orgoglio di migliore amico…
Accidenti Hisashi; se sapessi la verità!
 - Sai... stavo troppo male. Lui ha rifiutato la mia lettera d’amore asserendo che doveva partire, ed io non ce l’ho fatta a raccontartelo - m’invento una scusa; - Comunque non devi essere offeso, Hisashi; perché sei l’unico che sa tutto di me! - affermo l’ultima parte del mio discorso con veemenza.
Il basket-man, mi sorride.
 - Vieni qua, piccola... - mi tira a sé, stringendomi al suo petto.
Io sgrano gli occhi ed arrossisco. Per fortuna dall’alto dei suoi centottantaquattro centimetri, Hisashi non può vedermi...
 - Mi dispiace tanto per com’è andata con quel tizio... - pronuncia carezzevole.  - Che stupido; è partito proprio nel momento sbagliato! - aggiunge un istante più tardi, in tono rabbioso.
Io scoppierei a ridere, se non fosse una situazione tanto tragica per me. Lo stupido che amo non è affatto partito, mi tiene fra le sue braccia e si insulta da solo!
 - Già, è proprio uno stupido... - confermo con voce dolceamara.
 - Ha-ha... e tu sai qual è il modo migliore per togliersi dalla testa uno stupido? -
Il tono entusiasta di Hisashi, non mi piace per niente... Mi libero dal suo abbraccio e lo guardo preoccupata.
 - Uscire con Toya! - esclama; - Mai sentito: ‘chiodo scaccia chiodo’?! - butta lì.
Oddio... no... in che casini mi sono messa?!
 - Non lo so, vedremo. Te l’ho già detto! - ribatto, riprendendo il controllo della situazione.
 - No, no; ‘vedremo’: un corno! Tu ti devi togliere dalla testa quell’idiota  - è la sua pronta risposta, - E’ deciso: non solo andrai alla ‘festa dell’estate’ con Toya, ma io farò in modo che abbiate un vero e proprio appuntamento, prima! - dichiara.
Che cosa ha detto?!
 - No! Assolutamente no! Sei fuori, Hisa?! - prorompo; - Primo: Non voglio uscire con Samura. Secondo: Così mi prende per una che gli muore dietro. Che ti salta in mente?! - replico orripilata, alla sua stramba idea.
Hisashi fa il suo solito sorrisino sicuro che mi piace tanto…
 - Mia cara Reiko, ma allora sei tonta; eh? Sveglia: E’ Toya Samura che muore dietro a te! - mi sbatte in faccia, - E  comunque per non sentirti fare storie, organizzo un appuntamento a quattro. Io mi porto appresso una ragazza, ok? - propone.
Stupido! Ci mancherebbe solo questo!
 - No! Finiscila Hisashi! Ti ho detto che non voglio uscire con Samura; chiaro?! - mi oppongo con forza, -  Ed ora me ne torno a casa! - affermo. - Tu faresti bene ad andare ai tuoi allenamenti; anche se oggi ce li hai più tardi, hai notato che ora si è fatta? Ci vediamo! -
E  con queste parole mi incammino verso l’uscita dell’aula, udendolo urlare che il gorilla lo ucciderà.
Eh… mi faresti proprio un favore, Akagi. Ho a che fare con uno scemo più tonto di me; tsk!


Maledizione, è tardissimo! Il gorilla mi farà fuori sul serio, stavolta!
Ma Reiko si sbaglia se crede che io abbia messo da parte la mia idea. Deve assolutamente dimenticare quel cretino che la sta facendo soffrire, e Toya, è quello che ci vuole. Penso risoluto, correndo verso la palestra...
 



MERCOLEDI’ SERA…

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNNNN!

Accidenti al numero quattordici! Ma perché ogni volta mi deve far venire un infarto con questo maledetto campanello?!
Corro alla porta con l’asciugamano avvolto intorno alla testa, visto che stavo facendo lo shampoo, e me lo trovo davanti con una gruccia alla quale è appesa quella che sembra essere una giacca, tra le mani, ed un’espressione accigliata in volto.
 - Reiko, devi assolutamente darmi un consiglio! - comincia entrando nella mia abitazione, lasciandomi come una scema ancora sull’ingresso.
 - Prego: fa’ come se fossi a casa tua! - ironizzo chiudendo la porta, voltandomi verso di lui.
 - Devi aiutarmi! Sabato ho un appuntamento con Shizuka Takeru e non so come diavolo devo vestirmi! - sgancia la bomba, buttando la giacca sul divano e sedendosi sullo stesso a sua volta.
Ecco il tremilacinquecentesimo appuntamento di questo donnaiolo impenitente, in quest’anno!
Certo mi fa male sapere che esce con tutte queste ragazze e che magari ci faccia anche chissà cosa; però, ormai, mi ci sono quasi abituata. Non è la prima volta che Hisashi mi chiede dei consigli per i suoi appuntamenti.
Quello che mi consola, è il fatto che tutte le sue storie si riducano ad un’uscita, massimo due, e che nessuna donna finora sia riuscita a catturare il suo cuore.
Spero solo che prosegua così ancora a lungo; anche se so bene che prima o poi, qualcuna otterrà di farlo innamorare. Ed allora, sì, che per me saranno guai…
 - Ma che cavolo Hisa, tu ti vesti sempre benissimo! Vorrei sapere che accidenti ti prende ogni volta che hai un appuntamento! - mi arrabbio, perché mi dà fastidio vedere che ci tiene ad essere bello per un’altra.
Lo scorgo sorridere ed assumo una faccia interrogativa. Che ha, ora?
 - Grazie! Vedo che hai notato il mio buon gusto.  -
Ecco perché ha sorriso.
 - Stupido! - mi metto a ridere io, prendendo un cuscino dal divano e tirandoglielo addosso.
Lui se lo leva via e torna ad assumere una faccia preoccupata.
 - Reiko, seriamente; devi dirmi come mi sta questa giacca  - mi chiede, indicandomi la suddetta con un cenno del capo.
 - Dai, provatela - gli rispondo, inducendolo in un sorriso.
Il ragazzo indossa la giacca nera e si gira verso di me per farsi rimirare.
 - Allora? Non so... io non sono molto convinto... - asserisce, con quel suo broncio adorabile.
 - Uhm… bisogna che la provi su una camicia bianca; con la  t-shirt blu addosso, non si capisce molto... - dichiaro aggrottando le sopracciglia, mentre continuo a guardare l’effetto della giacca sul basket-man.
 - Ah; secondo te mi devo mettere una camicia? Io volevo vestirmi sì con qualcosa di bianco, ma tipo una maglietta; con questo caldo! – replica il ragazzo più sexy della terra, con volto pensieroso.
Accidenti se non sei bellissimo, Hisashi; qualunque cosa tu indossi, ti sta divinamente. Peccato che tutti i tuoi sforzi di apparire ancora più bello, siano per un’altra…
Questa Shizuka Takeru, sarà sicuramente la solita fighetta snob!
 - Che caduta di stile, numero quattordici. Non starai dicendo sul serio? – lo prendo in giro.
Certo che una t-shirt bianca, starebbe benissimo sotto questa giacca!
Hisashi, mi fissa imbronciato.
 - Già, hai ragione... Vada per la camicia bianca, allora – mi risponde, serio-serio.
Io scoppio a ridere, buttandomi sul divano di fronte a quello dove sta lui, piegandomi in due dagli sghignazzi.
 - Ehi! Ed ora che hai?! - lo sento brontolare.
Io seguito a sghignazzare, perché è troppo buffo vederlo abboccare alle stupidaggini che blatero.
 - REIKO! - mi urla il cestista, cominciando ad innervosirsi.
 - Ahahahahahahah! Hisashi, mi fai morire! Ahahahahahahahah! -
 - Stupida! Vorrei proprio sapere che ho fatto di tanto divertente! - mi sgrida, sempre più irritato.
 - Ahahahahah... mi hai creduta; ecco, che hai fatto! Ahahahahahahahah! - replico, tra le risa.
 - Che cosa...? Razza di scema, mi hai di nuovo preso per i fondelli? Preparati! - mi minaccia unendosi alle mie risate, prima di gettarsi sul mio stesso divano per ‘punirmi’ a cuscinate.
 - Ahahahahahahahahah! Pietà! Ahahahahah... dai, basta! Ahahahahahahahahah! - lo supplico continuando a sghignazzare come una pazza, beccandomi tutte le cuscinate che lui mi tira addosso.
 - Non ci penso proprio! Prima o poi te lo toglierò questo vizio di farmi sempre sembrare un cretino; a costo di massacrarti di cuscinate! - afferma in tono divertito, senza smettere quella ‘tortura’.
 - Noooooo! Ahahahahahahah... basta! Ahahahahahahah... dai, Hisa... fai il bravo... ahahahahahahahahah! -
Mi sto divertendo da morire; e nonostante le mie proteste, vorrei che questo momento non finisse mai.
Hisashi mi sta addosso e sento il suo buonissimo profumo aleggiare nell’aria. Tutto ciò, ha un ché di sensuale…
Cosa accidenti sto combinando? Hisashi non è il mio ragazzo... Devo piantarla di desiderare istanti del genere, perché non posso permettermeli. Non posso permettermi di perdere il mio migliore amico, solo perché me ne sono innamorata!
 - Basta, Hisashi! - lo sgrido, diventando di colpo seria.
Il cestista si interrompe col braccio a mezz’aria, fissandomi meravigliato.
 - Levati di dosso! - proseguo io, sempre più irritata.
Ma non è con lui che ce l’ho davvero. Soltanto con me stessa... Sono una deficiente!
 - Sei impazzita o cosa?! - ribatte il quattordici dello Shohoku gettando via il cuscino che aveva in mano, per spostarsi da sopra il mio corpo e sollevarsi in piedi.
 - Voglio restare sola! Non lo vedi che ho ancora i capelli bagnati? Mi stavo facendo lo shampoo; non posso ogni volta star sempre dietro a te. Anch’io ho la mia vita! - asserisco duramente, pentendomene subito dopo.
Hisashi mi guarda con disprezzo e poi, senza dire una parola, s’incammina per andar via.
Io gli corro dietro e l’asciugamano attorcigliato intorno ai miei capelli, già instabile dopo tutte le cuscinate ricevute, cade per terra lasciando liberi i miei boccoli scuri.
Abbraccio il ragazzo che amo afferrandolo per i fianchi, poggiandogli il viso sulla schiena, e lo sento irrigidirsi.
 - Perdonami Hisashi! Non volevo dire tutte quelle cattiverie... Io... non ce l’avevo con te... Solo che... ho un casino di cose per la testa... Non te ne andare, ti prego! Mi sentirei uno schifo... -  pronuncio con voce supplichevole, stringendolo forte.

Tenerlo legato a me, così, mi sta facendo scoppiare il cuore per l’emozione…
 - Accidenti a te, Reiko! E va bene, per stavolta non me ne vado. Però, vedi di darti una calmata! – risponde il numero quattordici irritato, continuando a restare immobile.
Poi fa per muoversi ed io, lo sciolgo dal mio abbraccio.
Hisashi si gira completamente dinanzi a me ed è lui che mi stringe, stavolta. Io, rimango inebetita...
 - E’ ancora per quel ragazzo, vero? Mi dispiace tanto Rei... sono un insensibile. Io vengo qui a parlarti dei miei appuntamenti, per forza che tu poi, pensi a lui… Scusami... -
No... Hisashi, perché mi dici queste cose? Come faccio dopo, a non amarti? Sei così meraviglioso... ti amo tanto… Mi abbandono al tuo abbraccio, lasciandomi andare solo per un momento ai miei sentimenti per te…
 - Non ti preoccupare... sono felice quando vieni da me; per gli appuntamenti, per cenare assieme, per tutto... Lo sai che ti voglio bene... - pronuncio in un sussurro, assaporando questo istante che terrò come un dolce ricordo dentro di me, per sempre…
 - Ti voglio bene anch’io... - replichi tu con la stessa soavità, accarezzandomi i capelli come fai ogni volta quando vuoi consolarmi.
Il mio amore per te, si mischia con l’amarezza che questo mio stesso sentimento non ricambiato, mi fa provare.
So già che è arrivata l’ora di far terminare questa dolce tortura e mio malgrado, mi stacco dal tuo prezioso abbraccio, Hisashi…
 - Ok! Per suggellare la pace fatta: che ne pensi di un bel gelatone, numero quattordici? - prorompo allegra comportandomi come se nulla fosse, mentre dentro di me il mio cuore piange…
 - Ma non devi finire di lavarti i capelli? - mi chiedi, guardandomi serio.
 - Ah, quelli; possono aspettare! Tutto può aspettare, per il mio migliore amico! -
Tutto può aspettare, per il ragazzo che amo sopra ogni altra cosa…
Tu ridi sereno e rispondi di sì alla mia precedente domanda.
Io corro in cucina appena in tempo, prima che tu possa vedere le mie lacrime…




SABATO SERA…

DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN!

Apro la porta di casa e mi ritrovo davanti una vera visione...
Capelli tenuti su col gel, occhi blu messi in risalto da una giacca nera indossata sopra una t-shirt bianca, jeans azzurri che gli fasciano le lunghe gambe...
Hisashi, è uno spettacolo.
 - Ciao Rei. Allora, come sto? - chiede, un po’ apprensivo.
 - Sei fantastico! -
Mi è uscito spontaneo esclamarlo; perché, è proprio quello che penso…
Sul bel volto del basket-man, spunta il solito sexyssimo sorriso. Mi dà un bacio veloce sulla guancia e:
 - Ok, io vado. Augurami buona fortuna - dice.
 - Buona fortuna - ripeto automaticamente, anche se dentro di me spero sarà il solito fiasco.
Hisa sorride, mi manda un bacio con la mano e corre verso la sua macchina.
Quanto ti invidio Shizuka Takeru.
Per una volta, una volta soltanto, mi piacerebbe essere io, la fortunata, che ha un appuntamento galante con Hisashi Mitsui…



PIU’ TARDI…

Eccomi qua.
Sono seduto ad un tavolino all’aperto in uno dei locali più cool del centro, in compagnia di una delle ragazze più belle e popolari dello Shohoku, eppure… mi sto annoiando a morte!
 -… perché quest’anno va questo colore sulle unghie. Guarda: non trovi anche tu che sia una tonalità fantastica, Sashi? -
Sashi?!
 - Ah... beh... sì, sì, è un bel colore… -
Che dico?! Uhm… sono ridotto proprio male, eh?
 - Vedi; lo sapevo io. Ma la mia amica Sakura, invece, sostiene che il rosa non mi stia bene. Sì, figuriamoci: lei, è solo invidiosa! E... -
Tra un po’ mi prende sonno… Chissà che cosa starà facendo Reiko? Forse starà giocando con la Playstation... magari, pure con un bel gelatone davanti…
 -… una cosa sconvolgente! Guarda: da non credere! -
Eh?!
 - Già, già... -
 - Sashi, noto che andiamo molto d’accordo noi due... -
Certo che andiamo d’accordo; ti do ragione come la si dà ad una pazza! Penso, facendo un sorrisino contrito in direzione della Takeru, non sapendo proprio cosa risponderle.
Meglio che questa tizia non si metta idee sbagliate in testa; non la reggo per una serata, figuriamoci per uno o due giorni di fila!
Reiko: Salvami!
 - Scusami, devo andare un attimo in bagno. Torno subito  - proferisco alzandomi, mentre Shizuka Takeru mi dedica uno dei suoi più bei sorrisi, prima che io mi dia alla fuga.


Arrivo nella toilette all’interno del locale e prendo il mio fedele cellulare in mano…
° Numero quattordici, che vuoi? Non sei al tuo appuntamento? °  esordisce la mia speranza di salvezza, dall’altra parte del telefono.
 - Vuoi dire: all’inferno della noia? Sì; sono ancora qui, purtroppo! - le rispondo in tono truce.
° Ahahahahahahahahah: ‘l’inferno della noia’?! Ma è colpa tua; dovresti imparare a scegliertele meglio, sai? ° mi rimprovera in tono allegro, Reiko.
 - Sì, sì, niente prediche. Ho bisogno del tuo aiuto! - affermo io, in tono quasi disperato.
° Cavoli; ma è così tragica? °
 - Di più! -
° Ok; dimmi che posso fare per te, playboy da strapazzo! ° mi prende in giro, Rei.
Io sorrido e le confido il mio diabolico piano per salvarmi da: Shizuka Takeru, i suoi smalti colorati, le sue amiche invidiose e le sue cose sconvolgenti.
 - Semplice: mi chiami sul cellulare ed io faccio finta che siano i miei, che mi rivogliono a casa per qualcosa d’urgente. Vero che è geniale? - esulto, in tono trionfante.
° Noto che Sakuragi ha brutte influenze su di te... Ok, genio, tra quanto ti chiamo? ° ironizza la mia amica, ed io non posso fare a meno di sorridere di nuovo.
Reiko, è troppo forte!
 - Dieci minuti, Miss Simpatia - la sbeffeggio io, stavolta.
° Ehi! Guarda che potrei incavolarmi! °
Ma la risatina che non riesce a trattenere, mi fa capire chiaramente che non se l’è affatto presa. Tutt’altro.
 - Grazie Rei! A tra poco! - esclamo contento.
° Figurati. A tra poco, ‘figliolo’! ° scherza sulla nostra prossima imminente telefonata.
Dopo che ci siamo fatti quattro risate, chiudiamo la conversazione.
Purtroppo, mi tocca tornare dall’oca starnazzante...
Coraggio Hisashi; dieci minuti, un quarto d’ora al massimo, e la tortura sarà finita!


 - Oh... Sashi, per fortuna sei tornato. Sai, cominciavo ad annoiarmi... -
Dillo a me! E’ tutta la sera che non faccio altro!
 - Ah, davvero?! - replico in tono leggermente sarcastico, ma lei, ovviamente, neppure se ne accorge.
 - Oh, sìììì. Allora? Di cosa ti parlavo, prima? Ahhh, sì: di quella stupida di Harue! Pensa che l’altro giorno... -
Datemi una pistola! Reggerò altri dieci minuti? No; non credo!


ALCUNI ISTANTI DOPO…

 - … quel vestito era troppo bello. Ho detto: deve essere mio! E allora... -
TRILL TRILL - TRILL TRILL…
Sia ringraziato il cielo; non ho mai sentito suono più bello!
 - Ehm... scusa Shizuka, mi squilla il cell… - la interrompo, mentre prendo l’aggeggio che, insieme a colei che lo sta facendo suonare, mi salverà dal suicidio.
 - Pronto? - rispondo, sapendo bene che dall’altra parte c’è Reiko.
° Figliolo, vieni subito a casa! Ma hai visto che ora si è fatta? Vuoi che a tua madre prenda un colpo?! °
Ci devo mettere tutto me stesso per non scoppiare a ridere come un pazzo, udendo Reiko che imita il tono di quello che dovrebbe essere mio padre.
 - Papà... che succede? - replico cercando di restare serio, anche se mi devo sforzare non poco.
° Un’oca al giorno, e non te le levi più di torno… ° canticchia Rei allegra, rischiando di farmela fare addosso per le risa.
Ma è scema?! Se mi metto a ridere va tutto all’aria!
 - Cosa?! Sì, sì, arrivo subito! - continuo la recita, non sapendo come abbia fatto a trattenermi dallo esplodere in un mega sghignazzo.
° E vedi di sbrigarti, numero quattordici; non vorrei che ‘l’inferno della noia’ ti inghiottisse per sempre nelle sue oscurità! °
Quella stupida... Ma tra poco mi sente; sta facendo di tutto per farmi ridere.
 - Tranquillo ‘papà’, sarò da te in men che non si dica... -
Il mio tono velatamente minaccioso, fa scoppiare a ridere la mia migliore amica.
° Tremo di paura! Ti aspetto. Ciao, numero quattordici. °
E Reiko chiude la chiamata, mentre io cerco di reprimere nuovi sghignazzi.
Rivolgo il mio sguardo a Shizuka Takeru, che mi fissa interrogativa.
 - Era mio padre; mia madre si è sentita male e devo tornare subito a casa. Mi dispiace Shizuka. Ti riaccompagno, ok? - proseguo la mia interpretazione, augurandomi di non esplodere a ridere da un momento all’altro. Se ripenso a quella imbecille di Reiko... Basta, basta; non ci devo pensare!
 - Oh... mi dispiace... Fa niente; tanto ci possiamo vedere un altro giorno, no? -
Per carità!
 - Purtroppo in questo periodo sono molto impegnato col basket… -
Non aggiungo altro, e noto che la signorina Takeru si incavola.
Fiuuuuuuuuuuuuuu... meno male. Me la sono levata di torno, al contrario di quello che diceva la canzoncina di Rei.
Ora la accompagno a casa e poi sono libero!



PIU’ TARDI…

PIRIPIRIPI’ - PIRIPIRIPI’…

Allungo una mano, guardo il display e rispondo al cellulare.
 - Numero quattordici, ti avverto che sto disputando un’importantissima partita di calcio alla Play. Se per colpa tua, perdo: sei un giocatore di basket morto! - lo metto in guardia sistemandomi il telefonino tra la spalla e l’orecchio, continuando il mio match virtuale.
° Ma come, senza di me?! Sono appena scampato all’ ‘inferno della noia’; non mi daresti ospitalità? ° replica una voce ironica, dall’altra parte della linea.
 - Come se io non lo sapessi! Ti devo ricordare chi ti ha aiutato a fuggire dall’ ‘inferno della noia’, playboy da strapazzo? - lo prendo in giro, facendo una risatina.
° Appunto! Completa la tua opera, accogliendo in casa un povero ragazzo annoiato a morte! E poi, scusa, non mi avevi detto che mi stavi aspettando? ° ribatte il ragazzo più meraviglioso della terra, che io non vedo l’ora di vedere!
 - Sì che l’ho detto, per mia disgrazia! Dove sei adesso? -
° Indovina? °
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN!
Che scemo, era qui fuori! Scoppio a ridere.
 - Certo che tu non sai come buttarli i soldi, eh? Sto venendo ad aprirti, stupido! - dichiaro.
° Ehi! E basta con tutte queste offese gratuite! ° fa finta di arrabbiarsi Hisashi, fra le risate di entrambi.
Finalmente chiudiamo la chiamata ed io metto in pausa il mio gioco, per andare ad aprirgli.
Non appena spalanco la porta me lo ritrovo dinanzi, con un bel sorriso sul viso ed una busta in mano.
Hisa la solleva e dice:
 - Ho comprato il gelato; stavolta: vaniglia! -
Replico al suo sorriso con un altro, lasciandolo entrare in casa.
Il basket-man getta la sua giacca su uno dei divani in soggiorno e poi si butta sullo stesso anche lui. Un attimo dopo, si posa il sacchetto col barattolo di gelato sopra alle ginocchia.
 - Sembri distrutto! - asserisco ironica, mentre in realtà sono felicissima che Hisashi ora sia qui con me, anziché con quella Shizuka Takeru.
 - ‘Distrutto’, è il termine esatto; è stata la serata più noiosa della mia vita! - replica il ragazzo chiudendo gli occhi, appoggiando la testa contro la spalliera del divano.
Inutile dire, quanto piacere mi facciano le sue parole…
 - Da’ qua, campione! - gli ‘rubo’ la busta dalle gambe, recandomi in cucina per poter servire il nostro dolce e mangiarlo.
  
Dopo aver messo il gelato in due bicchieroni giganti, che prendo tra le mani, torno di là in soggiorno.
Appena mi affaccio, noto il ragazzo che amo, impegnato a continuare la mia partita alla Playstation!
 - Ehi! Disgraziato, che stai facendo?! Quella, è la mia partita! - m’incavolo dirigendomi di corsa verso di lui, posando di fretta i bicchieri sul tavolino lì accanto, buttandomi subito dopo sul divano per togliergli lo joystick dalle mani.
 - No, dai... fammi giocare! - protesta il basket-man, che non ne vuol sapere di ridarmi l’aggeggio
 - Col cavolo! E’ la mia partita! - ribatto io, cercando di far tornare in mio possesso quel maledetto joystick.
 - Ma che ti costa farmi giocare? - replica Hisa, mentre continuiamo a lottare per il dominio dell’oggetto che comanda il gioco.
 - Stavo giocando io! -
 - Dai! -
 - No! Ridammi lo joystick! -
 - Non ci penso proprio! -
Lo scontro prosegue senza tregua, e Hisashi si solleva persino in piedi pur di non farmi prendere quel cavolo di coso!
Disgraziato! Alza pure le braccia!
 - Ehi, non vale! Sei alto quattordici centimetri più di me! - lo rimprovero irritata e lui scoppia a ridere.
 - Prova a prenderlo se ci riesci, ‘nanetta’ - si burla della mia persona quel mascalzone, il quale si sta divertendo un mondo.
 - Che cosa?! Ti faccio vedere io chi è la nanetta! - ribatto indispettita, salendo sul divano e afferrandogli la mano che detiene l’aggeggio.
Hisashi cerca di non farsi strappare lo joystick, ed è in quell’istante che udiamo provenire dal televisore un metallico:
‘GAME OVER’.
Hisa mi fissa sgranando gli occhi, ma non sembra granché pentito...
 - Razza di stupido, hai visto che hai fatto?! - lo sgrido, guardandolo storto.
 - Mi dispiace - pronuncia in tono annoiato, mettendomi lo joystick fra le mani.
Io gli lancio un’occhiataccia, scendendo dal divano.
 - Che faccia tosta! - brontolo, andando a spegnere la Playstation.
 - Dai, non pensarci. Piuttosto mangiamo i gelati, che si stanno sciogliendo - prosegue con la stessa voce indolente, abbassandosi a prendere i bicchieri posati sul tavolino.
 - Ma quanto sei stronzo, tu? - sbotto, ancora arrabbiata.
Lui, mi guarda storto.
 - E non guardarmi così, sai? Mi hai rovinato la partita e non mi chiedi nemmeno scusa! - insisto io, che non mando giù la cosa. Era la prima volta che stavo vincendo a quel gioco del cavolo!
 - Scusa. Ora sei contenta? - dice il basket-man, un tantino stizzito.
 - Tsk! - esprimo il mio disappunto voltandogli le spalle, mentre lui compie il gesto di porgermi il gelato.
 - Fa’ come ti pare! - prorompe Hisashi, seccato.
Poggia il bicchiere di nuovo dov’era, e dopo essersi accomodato sul divano, comincia a mangiare il suo dolce come se nulla fosse.
Io lascio trascorrere alcuni secondi; poi mi giro ad agguantare il mio bicchiere, sedendo, con viso imbronciato, accanto al ragazzo che amo.
Hisashi si volta ad osservarmi e scoppia a ridere.
 - Che vuoi?! Perché ridi, scemo? - gli chiedo indispettita, smettendo per un attimo di gustare il mio dolce.
 - Dovresti vedere la tua faccia in questo momento! Ahahahahahahah, scommetto che stavi vincendo; vero? - mi prende in giro quella canaglia.
 - Già; e tu mi hai fatto perdere! - replico, fulminandolo con lo sguardo.
 - Povera Reiko; l’unica volta in vita tua che potevi vincere ad una partita di calcio! Ahahahahahahahahah! -
Che stupido; guarda come ride! Rifletto divertita, unendomi alla sua bellissima risata.
Tutto inutile; non riesco mai ad arrabbiarmi davvero con Hisashi. Neppure quando mi fa perdere l’unica partita di calcio virtuale, che forse avrei mai potuto aggiudicarmi in vita mia.
Qualche secondo dopo smetto di sghignazzare, mentre quel mascalzone, invece, continua ancora imperterrito.
Ah sì? Adesso gliela faccio pagare!
 - Carino, mezzora fa però, non mi pareva avessi molto da ridere. Già scordato: ‘l’inferno della noia’?! -  domando ironica, sogghignando.
Hisashi la pianta di sghignazzare e mi scruta serio.
 - Cavoli, un inferno proprio! Pensa che… ahahahahahahah... mi stavo addormentando! Ahahahahahahahahah! - risponde, ricominciando a ridere.
 - Ma c’è della droga in questo gelato? Non la finisci più di sbellicarti - affermo sarcastica, spalancando un po’ gli occhi.
 - Ahahahahahahah! Buona questa! - prosegue a sghignazzare il basket-man; all’improvviso la smette di colpo e mi guarda male... - Comunque te stai zitta, sai. Stavi mandando tutto all’aria quando mi hai chiamato sul cell, e solo per farti due risate a mie spese! Dico, ma ti pare maniera di agire?! - mi rimprovera, con sguardo torvo.
 - Perché? Credi che non avrei dovuto parlarti in quel modo, ‘figliolo’?! - replico, imitando di nuovo il tono di voce che ho fatto quando gli ho telefonato prima.
Hisashi mi fissa per un istante e poi esplode a ridere come un pazzo, seguito a ruota da me.
 - Ahahahahahahahahahah! ‘Figliolo’... mi fai scompisciare! Ahahahahahahahah! -
 - Ahahahahah... e: ‘un’oca al giorno e non te le levi più di torno’, dove la metti?Ahahahahahahah! -
 - Oddio, non ricordarmelo! Ahahahahahahah... stavo per ridere in faccia a Shizuka! Ahahahahahahah! -
 - Ahahahahah... già, ahahahahah... perché lei, è sul serio un’oca; vero? Ahahahahahahah... -
 - Sì! Ahahahahah... avresti dovuto sentirla... ahahahahah... ‘non trovi che lo smalto rosa mi stia bene, Sashi?’... ahahahahahahah! -
 - ‘Sashi’?! Ahahahahah... non pensavo foste così intimi; ahahahahah! -
 - Per carità! Ahahahahah... una così, chi la regge?! ‘Ho visto quel vestito ed ho detto: deve essere mio!’ Ma ti rendi conto?! Ahahahahahahahahahahah! - le fa il verso ancora una volta, Hisa, non riuscendo a finirla di sghignazzare.
 - Ahahahahahahah! Ma te le scegli nel mazzo?! Ahahahahahahah... che oca giuliva! Ahahahahahahahahah! - rido allegra, e la mia felicità è doppia perché Hisashi ha trovato quella tipa insopportabile.
 - A quanto pare! Ahahahahahahah… - prosegue a sbellicarsi, il basket-man. Dopo un po’ però la smette, per fissarmi con sguardo grave... - Reiko… secondo te perché non riesco a trovare una ragazza che mi piaccia davvero? - mi domanda, serio.
Io termino immediatamente di ridere, guardandolo altrettanto profondamente.
Non credevo che volessi veramente una ragazza al tuo fianco, Hisashi… Queste tue parole, mi fanno tanto male. Ma io sono la tua migliore amica, prima di colei che ti ama. Quindi, non posso che risponderti con la massima sincerità…
 - Ma non te ne rendi conto, Hisa? Tu badi più alla forma che alla sostanza. Finora, sei uscito solo con ragazze belle ma vuote. E’ da qui che devi partire, se vuoi trovare davvero una donna che ti possa piacere. -
Ho parlato contro i miei stessi interessi... rimugino piena di tristezza ed angoscia; Hisashi, sta per giungere il momento in cui dovrò vederti amare un’altra?


Già, Reiko ha ragione.
Sono andato sempre dietro a queste tipe belle e popolari, che alla fine mi hanno sempre deluso ed annoiato.
All’inizio mi andava più che bene così. Ma ora… ora sento l’esigenza di qualcosa di più stabile di una semplice notte di sesso in compagnia di una ragazza bella ma sciocca, la quale il giorno dopo, non ho nemmeno più voglia di rivedere…
 - Grazie Rei; tu riesci sempre a chiarirmi le idee - le dico sorridendo, abbracciandola con affetto.
La vedo abbassare gli occhi e dopo un po’ rialzare lo sguardo e rispondere al mio sorriso.
 - Eh, se non ci fossi io! - dichiara, alzandosi dal divano; - Da’ qua; vado a mettere i bicchieri nel lavabo - mi prende il recipiente ormai vuoto dalle mani, sparendo poi in cucina.
Poco dopo ritorna nel soggiorno e si affaccenda a raccogliere i cuscini del divano, caduti sul pavimento quando litigavamo per lo joystick.
Bene; questo mi pare il momento giusto per sganciare la bomba...
 - Reiko, venerdì prossimo tieniti libera, ok? - le dico in tono casuale, e lei si gira a guardarmi sorpresa.
 - Perché? - mi domanda, senza smettere di fissarmi.
 - Ma per il nostro appuntamento a quattro, no? Toya ed Himeko, ci aspettano! - asserisco, come se fosse la cosa più naturale del mondo.
Ora mi uccide, lo so; però, non potevo fare altrimenti. Lo faccio per il tuo bene, Rei. Devi finire di pensare a quel tipo!
 - Che cosa?! Hisashi Mitsui, sei pazzo?! Che diavolo hai fatto?! - mi urla contro, buttando via i cuscini e marciando furiosa verso di me.
 - Dai Reiko, l’ho fatto per te! Devi smetterla di andare dietro ad uno che non è nemmeno più nel nostro Paese! - ribatto appassionatamente, cercando di farla ragionare.
 - Ma io ti avevo chiesto di lasciar perdere! Sei uno stronzo! - continua a sbraitarmi addosso, trafiggendomi con lo sguardo.
Mi alzo dal divano e la guardo arrabbiato.
 - Reiko! Non potevo lasciar perdere! Te l’ho detto: Devi smetterla di rincorrere i fantasmi, e Toya è quello giusto per te! - le grido in risposta.
Lei, stringe gli occhi.
 - Ma tu che ne sai, di chi è quello giusto per me?! Sei uno stupido! - mi urla.
 - Sei tu che sei stupida! Non puoi continuare ad amare qualcuno che sai di non potere avere! -
La sua perseveranza verso quel deficiente, mi fa uscire dai gangheri!


Ti prenderei a schiaffi, Hisashi, e lo farei solo perché stai dicendo delle cose vere. Basta; non riesco a reggere questo maledetto discorso!
Ti volto le spalle e faccio per andarmene, ma tu mi blocchi il polso. Furiosa, mi giro a guardarti.
 - Mollami! - ti grido, ma tu non hai nessuna intenzione di accontentarmi, a quanto pare.
 - No! Non si fugge dai problemi! - mi rinfacci.
Le tue parole, mi provocano nuova sofferenza.
Con un movimento brusco cerco di sganciarmi dalla tua presa, ma questa mia stupidità ci fa perdere l’equilibrio procurandoci una caduta per terra.
In un attimo mi ritrovo schiacciata dal tuo corpo possente ed ammaliata dal tuo sguardo blu, che non mi aveva mai guardata in questo modo prima d’ora...
Il mio cuore, batte come impazzito...
Perché mi guardi così? Cosa sta succedendo, Hisashi...?!


Mentre la guardo come se la vedessi per la prima volta, non faccio che ripensare alle parole del mio amico Toya: ‘Ma non hai visto quant’è bella?’...
I capelli scuri ed ondulati sparsi sul tappeto, gli occhi grandi e profondi, dalle lunga ciglia nere, che mi fissano sorpresi, le labbra carnose appena socchiuse, il corpo flessuoso sotto di me, quelle gambe chilometriche intrecciate alle mie…
Per la prima volta nella mia vita, mi accorgo che Reiko è una donna. Una donna bellissima…
Il cuore comincia a battermi furioso nel petto, mentre una voglia pazzesca di baciarla, si impossessa di tutto il mio essere…
Proprio nell’istante in cui sperimento quel desiderio, suona l’antifurto di un’auto ed io riesco finalmente a risvegliarmi da quella specie di sogno.
Ma che diavolo vado a pensare?! Reiko è la mia migliore amica!
Lo sapevo; sapevo che non avrei dovuto esagerare con le birre. Ma quella Shizuka, era una tale noia!
 - Coraggio, solleviamoci da qui! - dico alla mia amica spostandomi da sopra il suo corpo, porgendole una mano per aiutarla a rialzarsi a sua volta.
Ciò che è accaduto poco fa, è stato solo la conseguenza di troppo alcool in circolo; non devo farci caso più di tanto. Considero, ritrovando totalmente il controllo. Non è la prima volta che l’alcool mi fa di questi strani scherzi; concludo, rassicurato.


Che stupida, sono...
Come ho potuto anche solo illudermi per un attimo, che Hisashi mi guardasse in modo diverso dal solito?
Eppure, mi era sembrato così...
Lo amo talmente tanto, che ora mi immagino perfino le cose...
Sono una stupida; solo una stupida!
Afferro la mano che lui mi offre, tornando in piedi.
 - Reiko, smettiamola di litigare come due idioti. Forse non avrei dovuto farlo, ma ormai ti ho fissato l’appuntamento con Toya. Vacci e facciamola finita. In fondo, che ti costa provare? Al massimo, sprecherai inutilmente qualche ora della tua vita. E poi, ci sarò anch’io con te, non sarai sola. Fa’ qualcosa di buono per te stessa - cerchi di convincermi, per l’ennesima volta.
Ci tieni così tanto Hisashi? E va bene! Tanto, cosa importa se vederti con un’altra mi lacererà il cuore? Cosa importa se del tuo amico non mi frega niente, perché sono innamorata persa di te? Niente importa; niente!
 - D’accordo, verrò a questo stramaledetto appuntamento. Però, questa, è l’ultima volta che ti immischi in questo modo in cose che non ti riguardano; ok, Hisashi?  La prossima, non ti perdonerò - affermo seria, mentre ti guardo dritto in quei tuoi splendidi occhi.
Tu, mi sorridi. 
Sei contento? Hai vinto, Hisashi. Ma non potrai mai sapere a che prezzo. Non potrai mai immaginare quanto dolore proverò, vedendoti con un’altra ragazza. Sto male da morire, alla sola idea…
 - Sono fiero di te; e non ti preoccupare, giuro che non mi intrometterò mai più. Ma il mio solo desiderio, è di vederti felice. Voglio a tutti i costi che dimentichi il ragazzo che ti sta facendo soffrire!-
Maledizione, Hisashi, sei tu, quello che mi sta facendo soffrire! Vorrei tanto poterti dimenticare, ma non ci sono mai riuscita in dodici anni di vita; figuriamoci se posso farlo, solo uscendo con un tuo amico!
 - Sì, lo so. Ora scusami, ma si è fatto davvero tardi; me ne voglio andare a letto  - pronuncio in tono spento, perché la mia infelicità, stasera, sta toccando il picco massimo.
Tu mi fissi un po’ preoccupato, e poi ti avvicini, stringendomi una mano con la tua.
 - Tutto bene? - mi chiedi scrutandomi con quei tuoi intensi occhi, ed io sono costretta ad abbassare i miei, prima che tu possa leggervi dentro il segreto che custodiscono.
 - Sono solo stanca - replico sollevando di nuovo lo sguardo, dopo aver ripreso il controllo di me stessa.
Tu mi guardi poco convinto, ma poi ti chini a darmi un bacio sulla guancia e ti accomiati augurandomi la buonanotte.
Io ti saluto a mia volta, e poi tu vai via; non immaginando nemmeno il vespaio che il tuo casto bacio, ha provocato nel mio cuore.
Perché devo amarti così tanto, Hisashi? Perché, non posso essere riamata da te?
Spengo le luci del pianterreno e salgo in camera mia.
Spero che il sonno arrivi e mi dia un po’ di sollievo, da questo grande, profondo dolore…



QUALCHE MINUTO DOPO
STANZA DA LETTO DI HISASHI...


Mentre mi tolgo la t-shirt vengo investito dal profumo di Reiko, ed improvvisamente mi ritorna in mente quel breve momento in cui ho pensato a quanto fosse bella e a quanto avrei desiderato baciarla...
Resto per un attimo come sbigottito, rivivendo quelle emozioni, e il cuore prende a battermi forte.
Basta! Ma che mi succede?! Torno in me; devo davvero aver esagerato con la birra, stavolta! Lancio via la maglia con un gesto stizzito, buttandomi subito dopo sul letto.
Poso un braccio sugli occhi a coprirmeli, e poi li richiudo.
L’immagine di Reiko avvinghiata al mio corpo riprende a perseguitarmi, ed io nemmeno me ne rendo conto, mentre scivolo in un sonno agitato, che avrà lei come protagonista dei miei sogni per tutto il resto della notte…




VENERDI’ MATTINA…

Ecco; è arrivato il giorno maledetto... penso, mentre spengo la sveglia e richiudo gli occhi.
Oggi vedrò Hisashi in compagnia di una ragazza. Lo vedrò, fare lo stupido con lei!
Perché diavolo ho accettato questo appuntamento a quattro?!
Sei una deficiente, Reiko Ayahami!
Non ho nemmeno il tempo di soffermarmi sulle mie sventure, perché se non mi sbrigo farò tardi a scuola.
Butto le lenzuola con uno scatto lontano da me e mi alzo; vado in bagno e mi osservo allo specchio.
Wow, sembro un mostro; guarda che occhiaie!
Si capisce che stanotte non ho quasi chiuso occhio?!
Basta, meglio lasciar perdere! Se no, finisce sul serio che faccio tardi a scuola…



PIU’ TARDI
LICEO SHOHOKU - PAUSA PRANZO…


 - Reiko, sono troppo contenta per te; oggi uscirai con due dei ragazzi più belli della scuola! - esclama Saeko tutta felice, beccandosi un’occhiataccia da parte mia.
 - Prima di tutto: esco con Samura e basta; Hisashi si porta dietro una tizia, quindi non dire una cosa per un’altra. E poi... ma chi ci vuole andare? Uffa, è tutta colpa di quello scemo! Una volta o l’altra, giuro che lo uccido! - sbotto nervosa, contro il mio migliore amico.
 - Scommetto che stavi parlando di me! -
La voce ironica di Hisashi che interviene in quel momento, mi fa trasalire.
Lì dal centro dell’aula, dove mi trovo in piedi di fronte a Saeko, mi giro a fissarlo, lanciando uno sguardo malevolo anche su di lui.
 - Indovinato! - replico sarcastica, mentre Hisa avanza dalla soglia della porta verso di noi.
 - Ehi, Reiko, non mi presenti il tuo amico? - si intromette immediatamente l’Hoshino, interessata.
Ah, ci mancava giusto lei!
 - Hisashi, lei è la mia amica: Saeko Hoshino. Saeko, lui è Hisashi Mitsui – faccio le presentazioni, mio malgrado.
Ho visto come Saeko guarda Hisashi; sarebbe il colmo se a portarmelo via, fosse proprio lei!
- Piacere di conoscerti Hoshino - pronuncia il basket-man sorridendo, porgendo la mano alla ragazza.
- Piacere mio, senpai Mitsui! -  prorompe quest’ultima con un sorriso degno di una star di Hollywood, afferrando con entusiasmo quella mano e fissando Hisashi come se si trattasse di un idol.
A quella visione, dentro di me, si scatena subito la maledetta gelosia!
- Scusaci Hoshino, ma dovrei parlare un attimo da solo con Reiko - dice un istante dopo il quattordici dello Shohoku, buscandosi il mio sguardo sorpreso.
 - Certo; arrivederci, senpai! - lo saluta Saeko, mentre Hisa mi trascina via dalla classe per portarmi in corridoio.
Quando trova un angolo un po’ solitario, finalmente si ferma.
 - Allora, che c’è? - gli domando, curiosa di sapere.
- Volevo assicurarmi che non farai brutti scherzi - comincia il cestista; - Verrai all’appuntamento, vero? - mi chiede, fissandomi con sguardo indagatore.
Io, sbuffo.
 - Uffa, ti ho già detto di sì; per chi mi prendi? Io non sono certo una che si rimangia la sua parola! - affermo offesa.
 - Guarda che questo lo so. Solo che so anche, che ti ci ho praticamente costretta a quest’uscita… - replica Hisashi, quasi contrito.
 - Rimorsi di coscienza, numero quattordici? - ironizzo, gettandogli un’occhiataccia.
 - Assolutamente no! Sai bene perché l’ho fatto - si difende Hisa, un po’ troppo appassionatamente.
Uhm… allora si sente sul serio in colpa per avermi forzata...
 - Sì, sì; ora se ti sei accertato delle mie intenzioni, scusa: ma andrei a mangiare! - dichiaro scocciata, incamminandomi per tornarmene in classe.
 - Buon pranzo, eh?! - mi urla dietro Hisashi, canzonatorio.
Mi giro a lanciargli un ultimo sguardaccio e lui scoppia a ridere.
Mi volto di nuovo davanti a me e non posso fare a meno di pensare a quant’è bella e calda la sua risata…
Hisashi Mitsui, troverò mai qualcosa di te che non mi piace...?


Reiko sparisce dietro l’angolo del corridoio ed io posso togliermi finalmente la maschera.
Smetto immediatamente di sghignazzare, posandomi disperato una mano sugli occhi.
Maledizione... non riesco ancora a crederci... Sono attratto da lei!
Ogni giorno spero che mi sia passata, ed invece... va sempre peggio.
Anche se continuo a comportarmi come al solito di fronte a Reiko, non sono più lo stesso di prima nei suoi confronti.
Quel maledetto sabato, è successo qualcosa. Qualcosa che non mi permette più di vedere Rei, nel modo in cui l’ho sempre vista durante tutti questi anni.
Non faccio che pensare al momento in cui era sotto di me ed al mio folle desiderio di baciarla...
Avevo sperato che fosse stato l’alcool ad indurmi in certi pensieri, ma mi sbagliavo. L’effetto dell’alcool, non dura certo per un’intera settimana!
Come diavolo faccio a desiderare la mia migliore amica?! Sono un perverso, un contorto! Eppure è così: la desidero da morire!
Non ho mai provato un desiderio tanto forte per nessun’altra donna, prima d’ora. Non faccio che pensare a lei... non riesco a togliermela dalla testa...
Dannazione, eppure devo farlo!
Reiko è la mia migliore amica ed io le voglio un bene dell’anima! Tra noi le cose, devono restare come sempre.
Non permetterò ai miei istinti animaleschi di farmela perdere.
Troppe volte nella mia vita, ho perso le cose preziose alle quali tenevo...
Spero solo che Toya riesca a conquistarla; forse così, la finirò di avere certi maledetti pensieri!



ORE 19.00...

Vestito longuette che si allaccia dal collo, bianco con grandi fiori rossi stampati sopra, sabot rossi dal tacco alto, capelli sciolti che cascano in tante onde sopra la schiena, orecchini stile Natalie Imbruglia, due gocce di profumo ed… eccomi; sono pronta per questo maledetto appuntamento a quattro!
Stavolta ci vorrà tutta la mia forza d’animo per riuscire a sostenere lo spettacolo a cui vado incontro.
Prima d’ora non ho mai visto Hisashi insieme ad un’altra ragazza; sarà un’esperienza terribile…
Spero solo di farcela...
DRIIN-DRIIN, DRIIIN-DRIIN
Il suono del campanello mi risveglia dai miei pensieri, mettendomi subito ansia.
E’ sicuramente Samura.
Siamo rimasti d’accordo che lui sarebbe venuto a prendermi a casa con la sua auto, ed Hisashi si sarebbe invece preoccupato della ragazza che ha invitato ad uscire. Ci ritroveremo tutti in un locale in centro.
Esco da camera mia, scendo le scale e mi dirigo ad aprire la porta.
Appena lo faccio, mi vedo davanti Toya Samura con un mazzo di fiori in mano ed un bel sorriso sul volto.
 - Ciao Ayahami; sei bellissima… - pronuncia il ragazzo, guardandomi come rapito. - Questi, sono per te. S’intonano col tuo vestito, no? - prosegue sorridendo di nuovo, mentre mi porge i fiori.
Io, arrossisco vistosamente.
Nessuno mi aveva mai regalato dei fiori prima d’ora e soprattutto, nessuno mi aveva mai detto che sono bella…
 - Grazie, senpai Samura  - riesco a rispondere nonostante sia in totale imbarazzo, accettando il regalo; - Metto i fiori in un vaso ed arrivo  - continuo, sempre più a disagio.
Il ragazzo sorride per l’ennesima volta ed io corro in casa.
Quando ho sistemato i fiori torno sulla porta, dove Samura mi sta aspettando.
 - Sei pronta? Possiamo andare? - mi chiede l’amico di Hisashi, con un nuovo sorriso.
 - Sì... - asserisco, un po’ impacciata.
Poi mi richiudo il portone di casa dietro le spalle e seguo Samura verso la sua macchina…



IN CENTRO…

Sto parlando tranquillamente con Himeko, quando vedo spuntare Reiko e Toya che chiacchierano allegramente fra loro.
Guardo la mia migliore amica e ne rimango letteralmente incantato...
E’ bellissima… Non l’avevo mai vista vestita così, prima d’ora…
Lei e Toya ci avvistano e vengono diretti al tavolino dove siamo seduti io ed Himeko.
Vederli insieme però, mi provoca qualcosa di inaspettato; mi dà terribilmente fastidio!
 - Ciao a tutti! - esordisce Toya, in tono entusiasta.
 - Ciao - saluta anche Reiko, neutra.
 - Ciao! - replico a entrambi, con voce leggermente irritata. Fortunatamente, però, nessuno se ne accorge.
 - Ehilà! - squittisce Himeko, ricordandomi la sua presenza.
 - Ragazzi, questa è Himeko Makurata. Himeko, loro sono Reiko Ayahami e Toya Samura - faccio le presentazioni, cercando di controllarmi.
Dopo una serie di ‘piacere di conoscerti’ e di strette di mano, finalmente siamo pronti per cominciare il nostro appuntamento a quattro.
Ma chissà perché, ho la vaga sensazione di aver combinato un gran bel casino!


Himeko mi sta raccontando qualcosa, ma io non ascolto una sola parola di quello che mi dice. Sono troppo concentrato a fissare Reiko che fa la stupida con Toya! Guardala... guardala, come sorride!
Che ci sarà poi di tanto divertente, in tutte quelle cretinate che le sta sparando?! Mi irrito, proseguendo a sbattere il cucchiaino nel gelato, che è rimasto quasi intatto.
A vedere certe scene, mi si è chiuso lo stomaco!
 -… vero, Hisashi? -
La voce di Himeko, mi distrae per un secondo dai miei pensieri.
 - Già… - replico, senza avere idea di quello che mi ha chiesto.
Lei continua col suo racconto ed io continuo a rodermi il fegato!
Abbasso la testa a fissare il mio dolce, perché non riesco più a reggere la vista di Reiko che fa la smorfiosa con Toya!
Maledizione, è incredibile; sono geloso di Reiko!
Ma che diavolo mi sta succedendo?!
Va tutto per il verso sbagliato!
Dovrei essere contento che tra Toya e Rei ci sia intesa, invece…


Ma che cos’ha Hisashi?! Mi sembra piuttosto di cattivo umore…
E’ da tutta la serata che se ne sta sulle sue e non dà quasi retta a nessuno.
Almeno, non sta facendo lo stupido con Himeko Makurata; anche se questo, non fa diminuire di certo la mia gelosia...
Invece, sto rimanendo piacevolmente colpita da Toya Samura.
Durante il nostro viaggio in macchina per venire fin qui, tra noi si è sciolto il ghiaccio; e non è stato certo per merito mio!
Samura è davvero molto simpatico, oltre che molto bello; è un amico ideale.
Già; e solo questo può essere per me, un amico. L’unico che amo e che amerò sempre, sei solo tu, Hisashi…
Lancio uno sguardo su colui che è costantemente al centro dei miei pensieri e lo scorgo con la testa bassa, a giocare col cucchiaino, nella coppa di gelato praticamente non toccata…
Che cosa c’è Hisa...? Cosa ti preoccupa?
Aggrotto le sopracciglia senza smettere di fissarlo, quando Hisashi solleva i suoi incredibili occhi blu.
I nostri sguardi s’incontrano, e lui mi guarda per un istante sorpreso. Poi, distoglie immediatamente gli occhi da me, per rivolgersi a Makurata.
Quel gesto, mi provoca una stretta assurda di dolore.
Per non pensarci rivolgo tutte le mie attenzioni a Samura, il quale intanto sta continuando a parlarmi allegramente…



PIU’ TARDI…

Maledizione, devo far finire questa tortura! Non ne posso più!
 - Ragazzi, è molto tardi; è l’una passata ed io domani ho anche gli allenamenti di basket. Che ne dite di andarcene a casa? - propongo, cercando di usare un tono di voce calmo. Dentro, mi sento nervoso all’inverosimile; non ce la faccio più a vedere Reiko e Toya, tutti sorrisini e chiacchiere!
A quell’uscita, il mio amico mi guarda sorpreso, mentre Rei invece, appare pensierosa.
 - Di già, Hisashi?! Uffa, speravo che saremmo andati a ballare! - si lamenta Himeko, sbuffando.
 - Mi dispiace! - le rispondo in una maniera tutt’altro che dispiaciuta e che mi fa guadagnare un’occhiataccia da parte sua.
 - D’accordo, Hisashi - interviene Toya alzandosi dalla sedia sulla quale è seduto, e porgendo la mano a Reiko per aiutarla a fare lo stesso.
La mia migliore amica si solleva in piedi ringraziando Samura, ed io impazzisco di gelosia!
Anche Himeko finalmente si tira su, e non ci vuole un genio per capire che è molto scocciata.
 - Bene, allor... - comincia il mio compagno di classe; io, però, lo interrompo subito...
 - Senti Toya, tu va’ pure a casa senza problemi; Reiko ed Himeko le riaccompagno io. Prima porto Himeko e poi Reiko. Lo sai che io e Rei siamo vicini di casa, no? – faccio il mio bel discorsetto, che di altruista non ha proprio un bel niente. La verità, è che non voglio che Reiko resti sola con Toya!
Alle mie parole, tre paia d’occhi si sgranano stupiti.
La mia accompagnatrice della serata mi tira un calcio da sotto al tavolo, lanciandomi  allo stesso tempo un’occhiata furiosa, ma io la ignoro.
Spiacente, Himeko: stavolta, niente dopo-appuntamento. Ho tutt’altri pensieri per la testa!
 - Ma Hisashi, per me non c’è problema; la riaccompagno io, Ayahami  - replica tranquillo Toya, guardandomi con un ché di sospettoso.
Accidenti; non si starà accorgendo per caso, che sono geloso?!
Che bastardo che sono... lui mi aveva chiesto se mi desse fastidio che uscisse con Rei, ed io per tutta risposta ho organizzato persino questo stramaledetto  appuntamento. Cosa diavolo sto facendo, ora?!
 - Basta che vi decidete! - sbotta Himeko, la quale pare avercela a morte con me.
Reiko non dice nulla, proseguendo a fissarmi meditabonda.
Maledizione! Maledizione!
 - Sì, va bene; fai come vuoi! Allora noi ce ne andiamo; ciao! - prorompo tutto d’un colpo con voce seccata, incamminandomi verso la mia macchina senza neanche attendere Himeko.
Sono incavolato nero!
 - Aspettami, Hisashi! - mi grida dietro la ragazza, mentre si affretta a raggiungermi. - Ma che diavolo hai?! -  domanda arrabbiata, quando finalmente mi riprende.
 - Niente! - tuono io, furioso.
Himeko, a quel tono perentorio, capisce che è meglio lasciarmi perdere…


Toya mi sta riaccompagnando a casa ed io non faccio che pensare allo strano comportamento di Hisashi…
Che cosa gli è successo, per farlo diventare così di cattivo umore? Ha per caso litigato con Makurata?
Non sembravano molto in armonia, in effetti…
Ma allora… Makurata gli interessa sul serio? Lui se la prende a cuore, solo per le cose davvero importanti...
E mentre io proseguo ad arrovellarmi su spiacevoli considerazioni e Samura è stranamente silenzioso, giungiamo finalmente davanti alla mia abitazione.
Scendiamo entrambi dalla macchina, e il ragazzo si avvicina a me con un sorriso.
 - Ho passato una serata fantastica, Ayahami; spero ce ne saranno ancora. Continuo ad aspettare impaziente la tua risposta per la ‘festa dell’estate’… - mi dice, guardandomi con intensità negli occhi.
Io arrossisco ed abbasso lo sguardo. Non sono abituata a queste cose; mi mettono in imbarazzo…
 - Vedremo, senpai… - pronuncio, tornando di nuovo a fissarlo.
Lui, mi sorride.
- Uhm… mi fai penare, eh? - scherza in tono leggermente ironico, - D’accordo; io proseguirò ad attendere, bellissima Ayahami - dichiara, allargando il sorriso.
Alle sue parole giocose, non posso fare a meno di piegare anch’io le labbra all’insù.
 - Buonanotte, Ayahami - si accomiata Samura.
 - Buonanotte, Samura – replico.
Il ragazzo s’incammina verso la sua macchina, quando ad un certo punto si gira di nuovo verso di me che sono ancora sulla porta...
- Sognami, Ayahami! - dice allegramente, alzando un braccio in segno di saluto.
A quell’esclamazione, mi esce spontanea una risata.  Dopodiché, Samura col volto luminoso s’infila in auto ed io, nella mia abitazione.
Appena mi richiudo il portone alle spalle, lo odo mettere in moto il motore e poi partire via.
Che carino, ha perfino aspettato che entrassi in casa…


Finalmente se n’è andato! Lascio scivolare via la tenda dalla mia mano, spostandomi dal balcone.
Ma che cosa diavolo stai facendo Hisashi Mitsui? Mi interrogo intanto, nella mia testa; ti sei messo addirittura a spiare la tua migliore amica, adesso?
Maledizione! Perché sono così geloso di Reiko? La desidero talmente tanto, che mi dà persino fastidio l’idea che possa essere di un altro?
Che razza di bastardo e porco schifoso, sono diventato?!
Lei, è la mia migliore amica!
Come posso solo pensarle, certe cose?!
Maledizione!
Mi butto sul letto, infuriato con me stesso.
In questo momento, mi faccio davvero venire il voltastomaco…




LUNEDI’
LICEO SHOHOKU - PAUSA PRANZO…


 - Hisashi, ti devo parlare. Ce l’hai un minuto? -
Sollevo il capo dal quaderno di matematica e mi ritrovo davanti agli occhi un serissimo Toya Samura.
Lo guardo, cupo. So già di cosa deve parlarmi: Reiko!
 - Sì - gli rispondo.
 - Bene; allora andiamo su in terrazzo - propone il mio amico.
Io mi alzo dal banco e lo seguo.
Arriviamo sul tetto della scuola, dove non c’è nessun altro all’infuori di noi, e Toya si appoggia alla balaustra a guardare il panorama.
Quel suo prendersela con calma, mi fa innervosire.
 - Allora, si può sapere che c’è?! - domando impaziente.
Samura si gira a fissarmi.
 - Dimmelo tu - replica, ironico.
Io, lo guardo truce.
 - Non mi piacciono questi giochetti! - sbotto infastidito.
 - Bene; arrivo al punto: Hisashi, sei geloso di Ayahami? - chiede Toya a bruciapelo, guardandomi dritto negli occhi.
Maledizione; allora è vero che se n’era accorto!
 - Ma che stai dicendo?! - nascondo la verità, dietro un atteggiamento irritato e uno sguardo torvo.
Il mio compagno di classe, mi fissa scettico.
 - Eppure l’altra sera, sembravi molto seccato che io volessi riaccompagnarla a casa… - insinua inquisitorio.
Lo guardo, più cupo che mai. Ed anche se so perfettamente che ha ragione, so allo stesso modo che devo mentire per il bene del mio rapporto con Reiko.
Lei non dovrà mai venire a conoscenza della mia attrazione nei suoi confronti.
Reiko dovrà restare per sempre nella mia vita; ed io farò di tutto affinché questo avvenga!
 - Toya, guarda che stai prendendo un granchio. L’altra sera mi girava storto, è vero; ma che ci sia andato di mezzo tu, è stato solo un caso. Sai come sono fatto, no? Il riaccompagnare a casa Reiko, non c’entrava nulla. Secondo te, ti avrei organizzato un appuntamento con lei se fosse stato così? -  affermo in tono convincente, fissando il mio amico a viso aperto.
La faccia del ragazzo, tradisce per un attimo incertezza. Poi, ecco spuntare il suo solito sorriso allegro.
Mi ha creduto!
 - Sono proprio contento di essermi sbagliato, Hisashi. A me Ayahami piace sul serio; ma se fosse interessata anche a te, mi sarei fatto da parte. In fondo, tu, la conosci da sempre. Comunque è inutile pensarci, visto che non si pone il problema - dichiara rilassato, - Ok; ed ora che ne dici di andare in mensa a mangiarci qualcosa, amico? - cambia discorso.
 - Non posso; ho da ripassare - invento una scusa.
 - Ah... va bene. Allora io vado. A dopo, Hisashi! - mi saluta allegro, Samura.
 - Ciao… - rispondo.
Toya se ne va via tutto felice, ed io abbasso gli occhi a terra stringendo forte le mani a pugno.
Mi faccio davvero schifo!
Ho mentito ad uno dei miei più fidati amici… desidero la mia migliore amica…
Ma che diavolo mi sta succedendo?!
Non ti riconosco più, Hisashi Mitsui…



ORE 15.45
CLASSE SECONDA C...


La professoressa spiega la sua lezione di inglese, ma io non ascolto una parola. Sono troppo impegnata a pensare che non vedo Hisashi da venerdì sera.
Di solito Hisa passa sempre il sabato e la domenica con me, ma stavolta non l’ha fatto.
E’ da quello stupido appuntamento che si comporta in modo strano... Forse, è ancora in rotta con quella Makurata...
Basta; dopo la fine delle lezioni, vado in terza C. Devo assolutamente vederlo!


UN QUARTO D’ORA DOPO…

Finalmente è suonata la campanella! Penso sollevata, alzandomi immediatamente dal banco.
Afferro al volo lo zaino, già pronto, e mi dirigo in tutta fretta nella classe di fronte alla mia.
Ecco Hisashi; sta mettendo via i propri quaderni e sembra pensieroso…
 - Ciao, numero quattordici - lo saluto ironica, avvicinandomi.
Il basket-man, al suono della mia voce, sobbalza.
 - Che cavolo; mi hai spaventato! - sbotta con irritazione.
Io aggrotto le sopracciglia e restringendo lo sguardo, fisso quest’ultimo su di lui.
 - Siamo nervosetti, o sbaglio? - prendo in giro il ragazzo che amo, in tono leggermente canzonatorio.
Sono convinta che la causa dell’umore nero di Hisashi, c’entri qualcosa con quella stupida dell’altra volta!
Il basket-man, al mio scherno, mi guarda male.
 - Reiko, sono in ritardo per gli allenamenti; si può sapere che vuoi?! - prorompe spazientito, ferendo inconsapevolmente il mio cuore.
 - Niente, idiota! - ribatto risentita, girando sui tacchi per allontanarmi da lui.
Non riesco a fare nemmeno due passi, però, che avverto la mano di Hisashi afferrarmi per il polso.
Mi giro verso di lui con occhi di fuoco, ma il suo sguardo contrito mi fa morire ogni parola in gola…
 - Scusami Rei... non volevo trattarti in quel modo. Solo che  ho un po’ di casini per la testa ultimamente… -


Già; ed i miei casini li hai provocati tutti tu, Reiko.
Perché sei così bella? E perché diavolo non posso più fare a meno di sentirmi attratto da te?
Dopo tutti questi anni, perché è dovuta succedere una cosa del genere?


Casini per la testa…
Hisashi, ma che ti succede?  Non ti sarai per caso innamorato di quella ragazza...? Ti prego, dimmi di no!
 - Casini? Ti va di parlarmene? - ti chiedo, sperando di riuscire in questo modo a scoprire qualcosa.
Tu mi lasci il polso e mi volti le spalle, per tornare ad occuparti del tuo zaino...
 - No, nulla; sono cose di basket - affermi, finendo di prepararlo; - Ora scusami, ma sono davvero in ritardo  - te ne vai via da me, quasi correndo…
Hisashi… cosa sta accadendo? Perché non mi racconti la verità?
Solo una volta mi hai tenuto lontano da te ed i tuoi segreti; quella volta che dovesti lasciare la pallacanestro e pensavi di non poter giocare mai più.
Quando io lo scoprii, feci di tutto per starti accanto; ma tu mi respingesti via con tutte le tue forze, per non coinvolgermi nella tua enorme sofferenza e nelle sue disastrose, terribili conseguenze...
Adesso, invece, che cosa mi stai nascondendo?
A questo punto, forse, augurarmi che si tratti di Makurata sarebbe il male minore. Spero solo tu non ti sia cacciato in qualche guaio...
Hisashi… perché mi fai sempre preoccupare e soffrire così tanto...?




UNA SETTIMANA DOPO
CASA MITSUI…


Maledizione! Maledizione! Maledizione!
Cosa accidenti sto facendo?!
Sto evitando la mia migliore amica come se fosse un’appestata; è questo il mio piano, per far andare tutto come sempre tra noi? Stare lontano da lei?!
Idiota! In questo modo la perderai comunque!
Ma come diavolo faccio a starle accanto e a far finta di niente, se appena la vedo ho solo voglia di baciarla?! Mi arrovello da almeno mezzora su quei dannati pensieri, standomene sdraiato a letto con una faccia completamente torva.
DRIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIINNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNNN!
Il suono furioso del campanello, mi fa sobbalzare.
Chi diavolo...?! Mi chiedo increspando la fronte, sollevandomi subito dal materasso.
Mi affaccio dal balcone per vedere di chi si tratta e scorgo colei che tormenta la mia mente, attaccata al campanello di casa mia.
Reiko, perché sei venuta?!
Già... io non avrei fatto forse lo stesso, se lei mi avesse ignorato per un’intera settimana? Rimugino chiudendo il balcone per uscire dalla mia stanza, percorrendo in fretta le scale per raggiungere l’anticamera al pian terreno.
Apro il portone e mi ritrovo di fronte due occhi di brace.
Reiko... sei bellissima… Mi sei mancata da morire in questa settimana; me ne accorgo solo ora…
Maledizione! Ma che diavolo sto pensando?! Va sempre peggio; sempre peggio!
 - Allora sei vivo! Meno male che se ti bussano alla porta, almeno rispondi! Sai com’è, dopo aver fatto il telefono di casa tua ed il tuo cellulare, rossi, a furia di chiamare, non ci speravo più! Perfino a scuola, non riuscivo più a vederti! Sai una cosa? Sei uno stronzo Hisashi; altro che il mio migliore amico! Bene; ed ora che ti ho comunicato tutto ciò che penso di te, me ne posso pure andare! -
Reiko mi volta le spalle facendo per scapparsene, ma io l’afferro da un braccio appena in tempo.
 - SCUSAMI! - ti grido, profondamente dispiaciuto.
Un istante dopo, ti sento singhiozzare.
Reiko, stai piangendo...?
Mi pongo di fronte a te e noto il tuo bel viso rigato di lacrime.
Perdonami! Ti abbraccio stringendoti forte, mettendomi poi ad accarezzarti i capelli.
L’ho fatto un’infinità di volte per consolarti, ma stavolta, non è come le altre.
Averti così vicina, ora, mi fa sentire strano, confuso... mi provoca emozioni e sensazioni intense, che non avevo mai avvertito prima in vita mia.
Ed è proprio in questo istante che capisco finalmente ogni cosa; che comprendo che ciò che provo per te, va al di là dell’attrazione fisica.
Ora, tutto ha un senso.
La gelosia assurda nei tuoi confronti, il mio pensarti continuamente, il desiderio di averti in ogni attimo accanto e di non volerti perdere mai…
Ma soprattutto mi rendo conto che ciò che sento per te, non è qualcosa che è nato così, da un istante all’altro; il mio sentimento nei tuoi confronti è sempre stato lì ad aspettare solo il momento giusto per emergere. Perché io, lo capisco soltanto adesso, ti ho sempre amata senza neppure saperlo, Reiko...
 - Mi hai fatto preoccupare... - pronunci fra le lacrime, distogliendomi dalla mia incredibile scoperta.
Lascio subito da parte ogni altro pensiero, per occuparmi soltanto di te.
 - Perdonami! Sono stato un bastardo, è vero - dichiaro pentito; -  Però, credimi: non volevo metterti in ansia. E’ che ho avuto un mare di casini e di cose per la testa...- proseguo, cercando di giustificarmi.
 - Perché non mi rispondevi al telefono? Perché non ti facevi trovare a scuola? Hisashi… mi volevi evitare perché hai qualcosa da nascondere; di cui non vuoi parlarmi? -
L’angoscia che sento nella tua voce, mi fa sentire il peggiore dei vermi... Se tu potessi sapere, Reiko!
 - No... non è proprio così… si trattava di cose stupide che ora ho risolto. Solo che, volevo stare lontano da tutti per provare a vederle dal mio unico punto di vista; dalla mia prospettiva... mi capisci? Rei... io non volevo farti stare male o in pensiero... scusami… - asserisco calmo, stringendoti più forte a me.
Quello che provo, facendolo, mi lascia senza fiato...
Amarti è un’emozione così bella e profonda, Reiko... Vorrei tenerti tra le mie braccia per sempre. Non vorrei lasciarti andare mai più.
Eppure io... devo farlo!
Per te, sono solamente il tuo migliore amico...
Tu sei innamorata di quel bastardo che se n’è andato, ed ora esci anche con Toya…
Non ci sono speranze per me...
Ed io, in ogni caso, non potrei mai rischiare di distruggere la nostra amicizia; non potrei mai rischiare, di perderti.
Morirei, senza averti vicino!


Ti perdono tutto, Hisashi!
Adesso che mi tieni stretta tra le tue braccia in questo modo, è tutto dimenticato. Sia la sofferenza, che le brutte preoccupazioni di questa lunga settimana senza di te.
Io, voglio solo starti vicino...
Voglio vedere il tuo bellissimo volto e ascoltare la tua calda voce che mi parla. Voglio assicurarmi che tu stia sempre bene e che sia felice.
Non importa se non mi amerai mai; ma lascia che io, possa amare te.
Anche se in silenzio, anche se solo come tua migliore amica, permettimi di starti accanto, amore mio...
 - Reiko... avanti, basta piangere. Non vorrai che il tuo bel visino sia rovinato dalle lacrime? -
Il tono dolce con cui pronunci quelle parole, mi scalda il cuore.
Mi stacco per un attimo dal tuo costato e sollevo il volto a guardarti.
Nei tuoi incredibili occhi blu, scorgo la stessa dolcezza che c’è nella tua voce; e tu, Hisashi, non mi sei mai parso più bello di questo momento...
Ti sorrido e mentre una lacrima solca piano il mio viso, tu mi accarezzi la guancia per asciugarla via.
Io chiudo gli occhi, tremando di emozione...
Basta; devo finirla di essere così sciocca! Se proseguo così, Hisashi si accorgerà di quello che provo davvero per lui...
 - Numero quattordici, che ne dici di andare a festeggiare la pace fatta con un bel piatto di oden? -  chiedo in tono allegro, per spezzare l’idillio che si è creato soltanto nella mia testa.
 
 - Dico che è un’idea stupenda! - esclamo con un sorriso, che è solamente una maschera per nascondere la mia angoscia.
Da oggi, sarà una farsa continua.
Reiko crederà di avere accanto il solito Hisashi, e non saprà mai che invece al suo posto, ora, c’è solo un ragazzo innamorato…



PIU’ TARDI…

Ho trascorso la serata più difficile della mia vita; penso col volto scuro, sdraiato sul mio letto che già da qualche giorno è testimone delle mie notti insonni. Reiko è appena andata via dalla mia casa ed io sono... distrutto!
Starle accanto in questo modo, adesso che so con certezza che l’amo, mi fa stare da cani...
Vederla sorridere, averla vicino, sentire il suo profumo; non poterla toccare, amare, non poterle confessare i miei veri sentimenti... mi fa impazzire!
Maledizione! Riuscirò a vivere in questo modo?!
Devo! Se non voglio perderla.
Hisashi Mitsui: mai come ora, avrai bisogno di tutta la tua forza per farcela…



CAMERA DI REIKO...

E’ tutto inutile; basta continuare a sperarci… Hisashi, non mi amerà mai!
Devo accontentarmi di quello che ho.
Lui continuerà ad essere il mio migliore amico ed io, andrò al ballo con Samura.
Sì, ormai ho deciso. Forse Toya Samura, potrà aiutarmi a togliermi Hisa dalla testa.
Ma allora perché mentre penso a queste cose, piango disperata?
Hisashi... perché non mi ami? Perché?!
Mhp... ma neppure stanotte, come accade sempre, tu risponderai alla mia silenziosa domanda…




LICEO SHOHOKU
TRE GIORNI DOPO…


E’ pausa pranzo.
Tutti sono usciti fuori dall’aula, mentre io sono rimasto per copiare gli esercizi di inglese di Nariko; una fra le mie compagne di classe, più brave.
Appena ho finito di trascrivere il compito, chiudo entrambi i quaderni ed esco sulla porta, anch’io.
Quello che vedo succedere a qualche metro da me, però, mi gela.
Toya sta parlando con Reiko, sulla soglia della propria classe, ed entrambi sembrano felici della cosa…
A quella visione, una gelosia terribile mi invade all’istante.
Cosa si staranno dicendo?!
Voglio saperlo!
Lo saprò!



PIU’ TARDI…

Appena terminano le lezioni, corro come un razzo nella classe di Rei.
Devo assolutamente appurare se i miei sospetti sono fondati! Devo anche sbrigarmi, però; altrimenti arriverò tardi agli allenamenti di basket.
Entro nella seconda C, e al solito, mentre gli altri stanno già lasciando la classe, Reiko sta finendo di preparare il suo zaino.
 - Rei... - la chiamo.
Lei si volta e sembra sorpresa di vedermi.
 - Ciao numero quattordici, come mai qui? Non hai gli allenamenti? - mi domanda, guardandomi.
 - Sì; però ho ancora un po’ di tempo e sono passato per salutarti - mento.
 - Wow, ne sono lusingata! - scherza la ragazza che amo.
Io le sorrido, ma in realtà, mi sento dannatamente sulle spine...
 - Ehi, lo sai che oggi ti ho vista parlare con Toya? Allora, non c’è niente che devi dirmi? -  faccio il disinvolto, mentre tremo alla sola idea di quale potrebbe essere la sua risposta...
Reiko pare un attimo adombrarsi, ma poi il suo viso si apre in un sorriso luminoso.
 - In effetti, sì; ho accettato di andare alla festa dell’estate con lui. -
A quella dichiarazione, impallidisco…
 - Sarai felice, no? Hai insistito così tanto! - prosegue la ragazza che amo, la quale non smette di sorridere.
Io mi sento morire, ma non posso fare altro che fingere una volta di più…
 - Già; sono felicissimo! - mento, con un sorriso più falso di me. - Beh, ora devo andare. Ci vediamo dopo, ciao! - saluto in fretta Reiko, allontanandomi da lei quasi correndo.
Non ce la faccio a sopportare questo dolore! Non ce la faccio proprio!


Hisashi se ne va via, ed io posso anche finirla di sorridere come una cretina.
Il mio volto diventa triste ed il mio cuore pesante.
Lui è felice, che io esca col suo amico… ed anche se era scontato che sarebbe andata così; lo stesso, vorrei piangere...
Non c’è nessuna speranza per me con Hisashi… proprio nessuna…




DUE GIORNI DOPO
LICEO SHOHOKU - ORA DI PRANZO…


 - Reiko, non ci crederai mai: è accaduta una cosa fantastica! - sbotta Saeko al massimo della felicità, appena rientra in classe.
 - Cos’è successo? - le domando io, curiosa.
 - Mitsui: il tuo migliore amico, alias il ragazzo più bello della scuola, ha accettato il mio invito per la festa dell’estate! Ci andremo insieme, ti rendi conto?! Insieme! -
Le parole di Saeko, mi fanno come impietrire. Un dolore tremendo pervade subito il mio cuore, lasciandomi completamente senza respiro.
Perché Saeko?! Perché lei?!
Mi chiedo come un tormento, sconvolta, mentre la gelosia impregna con forza ogni parte del mio essere…
 - Reiko, ma non sei felice per me? - mi domanda la mia amica con volto luminoso, piena di gioia ed esultanza.
 - Sì... sono felice - replico come un automa, mentre invece vorrei solo morire.
Saeko non potrà mai immaginare, quanto mi sia costata quella bugia...
Con una scusa mi allontano dalla mia classe e da lei, e corro immediatamente verso il bagno.
Apro la porta di questo con slancio, e le ragazze che si trovano nell’anticamera, si voltano a fissarmi sorprese.
Senza preoccuparmi di loro mi rifugio in una delle tre toilette poste là dentro, e finalmente sono libera di poter piangere tutte le mie lacrime...





UNA SETTIMANA DOPO
ORE 19.15, ‘FESTA DELL’ESTATE’...


A braccetto di Samura ed infagottata nel mio lungo abito rosa che mi fa sembrare una meringa, entro nella palestra dello Shohoku dove si tiene la famosa festa.
Ci sono davvero tutti; e la sala da ginnastica stasera, è veramente bellissima.
Dei palloncini colorati addobbano le pareti, i banchi disposti come buffet sono ricolmi di cose buone, le luci soffuse creano una dolce atmosfera e la musica pop, nazionale ed internazionale, dà quel tocco di allegria in più.
Mi pare quasi di essere in una serie tv americana…
Sarebbe tutto meraviglioso, se accanto a me ci fosse Hisashi...  invece lui, verrà con Saeko.
Affrontarli, sarà una delle prove più difficili della mia vita; come del resto lo è stata, tutta la settimana appena trascorsa.
Non so come io sia riuscita a fingere davanti ai miei due amici, ma in qualche modo ce l’ho fatta.
Adesso, non mi resta che stringere i denti per questa serata. A quello che succederà nei prossimi giorni, non ci voglio nemmeno pensare…


Venticinque minuti più tardi, Hisashi e Saeko non si  sono ancora visti.
Mi sembra di impazzire, nell’attesa di loro due insieme!
Dico a Samura che ho bisogno di un po’ d’aria e che quindi voglio uscire per un attimo dalla palestra, e lui, capendo al volo che desidero farlo da sola, mi sorride comprensivo.
Appena mi volto di spalle per allontanarmi verso la porta, però, il bel ragazzo dagli occhi verde-azzurro, diventa triste…



Eccomi qua!
Con mezzora di ritardo, ma adesso ci sono anch’io a questa dannata festa!
Tsk; non so nemmeno perché io sia venuto. Forse sono masochista; chissà!
Hoshino accanto a me, invece, sembra essere entusiasta.
Beata lei; io non vedo già l’ora di andarmene.
Ora che sono qui, tremo di gelosia all’idea di scorgere Reiko assieme a Toya…
 - Mitsui, guarda: il tuo amico Samura, ci sta facendo segno di andare da lui! - esclama la mia accompagnatrice, briosa, ed io, bianco come un lenzuolo, mi volto nella direzione indicatami atterrito al pensiero di ciò che potrei trovarmi davanti.
Con mia grande sorpresa, però, noto che Toya è solo.
Ma... cosa sta succedendo? Dov’è Reiko?!
Io ed Hoshino raggiungiamo Samura, e dopo i saluti di rito vado subito al dunque...
 - Toya, ma Reiko dov’è? - gli chiedo con un tono preoccupato, che non sfugge al mio amico.
 - Mi ha detto che aveva bisogno d’aria ed è uscita fuori dalla palestra - replica il ragazzo, che per un istante pare rattristarsi; - Secondo me ha bisogno di te, amico… - prosegue enigmatico.
 - Scusate, vado a cercarla - proferisco, allontanandomi immediatamente dalla sala da ginnastica.
Le parole di Toya, mi hanno messo in allarme; sono sicuro che è per via di quell’idiota di cui è innamorata, che Reiko si sta comportando così.
Maledizione!


INTANTO, IN PALESTRA…

 - Accidenti Samura... ma hai notato che Mitsui è sbiancato quando gli hai riferito di Reiko, e che poi è uscito come un razzo per cercarla? Secondo te, questo è il comportamento di un migliore amico? - domanda Hoshino, scettica; anche nella sua testa cominciano a balenare dei sospetti.
 - Quei due si amano... - replica Toya, facendo sgranare di meraviglia gli occhi della ragazza; - Ho voluto illudermi di essermelo immaginato, ma non posso più mentire a me stesso - prosegue, in tono malinconico. - Non possiamo che augurare loro tanta felicità; non credi, Hoshino? - conclude, con un sorriso triste.
Saeko, lo guarda con dolcezza. Ammira molto il comportamento di Toya Samura in questa circostanza. 
 - Già; non possiamo fare altro - concorda, abbandonando anche lei le sue speranze su di me. Non si metterebbe mai contro la sua amica Reiko; le vuole troppo bene. E poi, io per lei, ero più che altro una specie di ‘star’; non un vero ragazzo col quale costruire qualcosa insieme. Senza rimpianti e sperando che per Rei e me possa finire tutto bene, prende sottobraccio Toya e gli sorride.  - Balliamo, Samura? - chiede, con voce gentile.
Il ragazzo, le sorride a sua volta.
 - Certo; siamo qui per questo, no? - dichiara, allargando ulteriormente il sorriso.
Hoshino fa più grande il suo, ed insieme si avviano verso il centro della sala...



FUORI DAL LICEO…

Dopo aver girato in lungo e in largo, finalmente la trovo.
Eccola lì, la mia Reiko; seduta sui gradini del retro della scuola, a fissare la fontanella che zampilla qualche metro più in là, di fronte ai suoi occhi.
E’ bellissima… con quel vestito addosso, sembra una principessa...
La luce del tramonto, la illumina, ed un vento leggero muove i suoi meravigliosi capelli.
Mi avvicino a lei, ma pare non accorgersi nemmeno della mia presenza.
 - Cosa c’è, piccola? - ti domando con dolcezza, e tu ti giri stupita a guardarmi.
 - Hisashi! - esclami.
Mi siedo accanto a te e ti fisso tristemente negli occhi.
 - Stai pensando a lui? – ti chiedo cupo.
Tu arrossisci e non rispondi; confermandomi che purtroppo, ho indovinato.
Abbasso gli occhi, amareggiato dalla mia più che scontata scoperta.
 - E’ terribile amare chi non ti ama… - mi lascio sfuggire con mestizia.
Tu sobbalzi e mi osservi con volto pallido; ma io neppure me ne rendo conto a causa del mio sguardo chino.
 - Ti sei innamorato? - mi domandi; ed il tuo tono pare quasi sconvolto, all’idea.
Se solo sapessi di chi, mi sono innamorato... è tutto ciò su cui riesco a concentrarmi, non accorgendomi neanche stavolta di niente.
 - Sì - affermo, sempre a testa bassa.
 - Ah... lei, chi è? - pronunci con un filo di voce.
‘Sei tu!’, vorrei gridarti con tutta la mia disperazione. Però, non posso farlo…
 - E’ una ragazza bellissima ed intelligente; ha uno spirito forte ed è molto ironica. Con lei mi diverto sempre e non so proprio cosa sia la noia. Insieme: ridiamo, scherziamo, litighiamo e facciamo pace. Lei mi capisce; sa starmi vicino. A volte, non abbiamo neppure bisogno di parole… -  ti parlo di te inconsapevolmente dolce, lasciandomi trasportare per una volta, dal mio sentimento.
Tu, rimani zitta.
Io sollevo il mio sguardo su di te e noto che hai la testa china.
Stai pensando a lui; vero?!
Forse le cose che io sento per te, tu le senti per un estraneo che non conosce nulla di te e che se n’è anche andato via, fregandosene dei tuoi sentimenti!
 - La ragazza che amo io, non ha niente a che vedere con quel deficiente del quale sei invaghita tu, comunque! - sbotto infuriato, cedendo ai miei impulsi ed alla mia gelosia.
 - Smettila… - replichi con rabbia trattenuta, seguitando a tenere gli occhi bassi.
 - No! Non riesco a sopportare di vederti ridotta così, per un demente che non ti ha neppure voluta ascoltare! - grido fuori dai denti, la mia amarezza.
Tu continui a restare con lo sguardo chino; ferma, immobile.
 - E guardami, maledizione! - prorompo, issandoti il viso con una mano.
Quello che vedo, facendolo, mi lascia di stucco...
 - Stai… piangendo? - ti domando sorpreso, sentendomi immediatamente un verme per le cose cattive che ti ho appena detto.
Tu mi levi via le dita dal tuo mento, e ti giri dall’altra parte senza rispondermi niente.
 - Reiko... - ti chiamo, appoggiandoti una mano sulla spalla.
 - Vattene Hisashi; voglio rimanere sola - pronunci stanca.
 - No! - mi altero, mentre la gelosia torna ad impossessarsi di me; odio quel bastardo che ti sta facendo tutto questo male!
Ti volti di scatto verso la mia persona, trafiggendomi con occhi di fuoco...
 - Ti ho detto di andartene! Lasciami sola! - prorompi infuriata, alzandoti in piedi.
Io mi sollevo a mia volta, e adesso siamo l’uno dinanzi all’altra.
 - Non me ne vado senza di te! Devi dimenticare quel bastardo, devi smetterla di soffrire per lui! - ti urlo contro, afferrandoti per le spalle.
 - Come faccio a dimenticarti se non mi lasci in pace?! Come posso?! Come?! -
Alle tue parole, spalanco gli occhi, incredulo…
Tu ti metti una mano sulla bocca assumendo un’espressione impaurita, ed in un millesimo di secondo, mentre io mi sto ancora chiedendo se quello che ho udito sia vero oppure l’abbia solo sognato, corri via da me.
Lascio perdere immediatamente tutto, prendendo subito ad inseguirti.
Corriamo ambedue per qualche dozzina di metri e poi, finalmente riesco ad afferrarti per un braccio.
Tu tieni la testa bassa, ma lo stesso posso intravedere una lacrima che scivola sul tuo bel viso.
Ti attiro a me e ti stringo forte in un abbraccio.
 - Non voglio la tua pietà… - mi mormori fra le lacrime, ricambiando, però, con la mia stessa intensità, il mio gesto; - Non volevo dirtelo… non volevo... - cantileni come una bambina che pensa di aver fatto qualcosa di sbagliato.
Io non riesco ancora a crederci…
Ho bisogno di risposte; di conferme.
 - Ero io il ragazzo del quale parlavi sempre? Sono io, quello che ami? - ti domando, pregando che sia davvero così.
 - Perdonami Hisashi… non è in questo modo che dovrebbe comportarsi un’amica… Ma io, non ho potuto far nulla... ti ho visto e ti ho amato… Perdonami se ti ho mentito per tutta la vita… - dichiari singhiozzando.
Non ho mai udito parole più belle, Reiko... sospiro di sollievo, stringendoti ancora più forte.
La felicità che avverto in questo momento, non saprei neppure come raccontarla...
Avvicino la mia bocca al tuo orecchio sinistro, ed emozionato, ti sussurro ciò che mi tormenta da giorni…
 - Ti amo... -


Per un attimo, smetto di respirare…
Il mio cervello si rifiuta di credere che stia succedendo davvero; che il mio unico sogno, si stia avverando.
Mi stacco per un istante dal tuo petto caldo bagnato dalle mie lacrime, e ti guardo negli occhi.
In quei due bellissimi zaffiri, che mi hanno fatta innamorare.
Ciò che vi leggo dentro, mi sembra quasi incredibile…
E’ davvero per me, quello sguardo innamorato?
Tu non mi lasci molto tempo per domandarmelo, perché avvicini la tua seducente bocca alla mia e…
Mi baci!
Le tue labbra roventi si impossessano delle mie, le tue braccia forti avvolgono il mio corpo, ed a me, pare di galleggiare fra le nuvole…
Mentre rispondo a quel bacio con il tuo stesso ardore ed accarezzo i tuoi capelli di seta, mi sembra impossibile che stia accadendo davvero.
Quante volte l’ho: sognato, sperato, desiderato?
E’ tutto meravigliosamente più bello che nei miei sogni; è tutto così splendido, perché sto baciando te, Hisashi…
Quando il nostro lunghissimo, stupendo bacio finisce, tu mi stringi di nuovo forte a te.
Io chiudo gli occhi, beandomi di tutta quella gioia. Poi, però, una paura improvvisa mi assale.
Mi separo per un momento dal tuo costato, fissandoti ansiosa...
 - Hisashi, la ragazza della quale parlavi prima… -  comincio, ma tu non mi lasci neppure terminare...
 - Sei tu, Reiko. L’unica che io abbia mai amato e che mai amerò - pronunci con dolcezza, commuovendomi fin dentro l’anima.
Ti guardo negli occhi, innamorata, ed accarezzo il tuo bellissimo volto con tenerezza, come tante volte avrei desiderato fare.
 - Ti amo, Hisashi... - affido ad un sussurro, la dichiarazione del mio grande sentimento per te.
Tu mi fissi con intensità e poi mi abbracci di nuovo.
Io ti stringo a mia volta, posando una guancia sul tuo petto forte.
Restiamo così, in silenzio, nel buio della sera appena fatta, ad ascoltare soltanto il battito dei nostri cuori.
Non c’è bisogno di parole per noi, Hisashi.
Non abbiamo bisogno di parole per esprimere il nostro amore, bello e profumato, come petali di rose...





Fine